Nelle ultime ore è sulla bocca di tutti, complice, senza dubbio, il ritorno mediatico che si ha quando si nomina la parola “Ferragnez”. Eppure quello di cui parla Fedez nelle sue ultime stories è qualcosa da non prendere sottogamba: è il cosiddetto effetto rebound, o “rimbalzo”, e ha a che fare con la nostra salute mentale
![fedez rebound](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2023/03/fedez_rebound.jpg)
©Fedez/Instagram ©alexgrec/123rf
Le ultime volte che lo avevamo visto era evidentemente balbuziente e, forse, solo adesso se ne capisce il reale motivo. Tic nervosi alla bocca, annebbiamento a livello cognitivo, spasmi, vertigini, nausee: Fedez oggi ne parla in questi termini e mette in campo due parole – effetto rebound – che non tutti conoscono. Di cosa si tratta?
“Prendetevi cura della vostra salute mentale e delle vostre ferite”, dice il rapper facendo riferimento alle sue condizioni di malato oncologico che, ahinoi, necessita di terapie su terapie e, a volte, anche di psicofarmaci.
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È la realtà che accomuna molte più persone di quanto di pensi: scoprire e curare un tumore, con tutti i dolori fisici e mentali che comporta, non è una passeggiata.
Cos’è l’effetto rebound e da cosa è provocato
In medicina, la dicitura “effetto rebound” o “rimbalzo” indica i sintomi di vera e propria astinenza che si possono avere subito dopo l’interruzione improvvisa (e quindi senza gradualità) di uno psicofarmaco. In pratica, è l’inasprimento di una malattia dopo la sospensione del principio attivo contenuto in un farmaco o la riduzione del suo dosaggio.
In genere è un fenomeno temporaneo, ma può provocare una patologia o una condizione che ha complicanze anche peggiori rispetto a ciò che si è curato con il farmaco.
Per evitare l’effetto rebound, quindi, è sconsigliato assumere dosi superiori di una farmaco rispetto a quelle indicate e tanto meno sospendere in modo radicale il medicinale. I farmaci che più provocano un simile effetto sono i sonniferi, i psicofarmaci, i gastroprotettori, gli spray nasali e i colliri.
I sintomi dell’effetto rebound e durata
Generalmente compaiono circa 36-96 ore dopo aver ridotto o sospeso la terapia e sono per lo più:
- attacchi di panico
- ansia
- insonnia
- depressione
- irritabilità
- mal di testa
- acufene
- disturbi della sensibilità
- difficoltà di concentrazione
- vertigini
La maggior parte delle reazioni di interruzione degli antidepressivi sono di breve durata e si risolvono spontaneamente tra un giorno e tre settimane. L’effetto rebound provoca conseguenze temporanee, ma i sintomi possono durare a nche fino a sei settimane. Si tratta di sintomi reversibili, quindi non ci sono danni permanenti per le persone.
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