Gli effetti del pesticida DDT sono visibili ancora oggi. Rischi più alti per le donne le cui nonne hanno subito l'esposizione al pesticida
Gli effetti del pesticida DDT sono visibili ancora oggi. Rischi di obesità e cancro al seno più alti per le donne le cui nonne hanno subito l’esposizione al pesticida
Gli effetti del pesticida DDT sono purtroppo visibili ancora oggi – malgrado il suo utilizzo sia vietato da quasi 50 anni. È il sorprendente risultato di uno studio condotto negli Stati Uniti: le giovani donne di oggi possono incorrere in rischi per la salute più alti connessi al cancro al seno a causa degli effetti negativi derivanti dall’esposizione al pesticida tossico delle loro nonne, passati attraverso tre generazioni.
La ricerca è stata condotta dal Public Health Institute’s Child Health and Development Studies insieme con l’università della California e dimostra come gli effetti dell’esposizione al pesticida chimico siano passati attraverso ben tre generazioni: le nipoti le cui nonne sono state esposte al pesticida DDT hanno più alti livelli di obesità e un inizio delle mestruazioni più precoce. Questo può aumentare il rischio di cancro al seno come anche di pressione alta, diabete e altre malattie cardio-metaboliche.
Il progetto di studio ha seguito 20.000 donne incinte e le loro famiglie per oltre 60 anni – a cominciare dalla fine degli anni ’50, quando l’uso del DDT era largamente diffuso (il pesticida fu vietato nel 1972). Le donne si sono sottoposte, durante la gravidanza e poco dopo il parto, a semplici esami del sangue che hanno testato la presenza di DDT e delle sue componenti chimiche. Si è osservato che il rischio di obesità per le giovani donne oggi è di 2/3 volte maggiore, se le loro nonne avevano nel sangue alti livelli di DDT durante o appena dopo la gravidanza. Per loro, più frequente anche la possibilità di avere un ciclo mestruale precoce. Il DDT e i suoi derivati sono noti per alterare i processi endocrini, fatto che può interferire con gli ormoni naturali essenziali per lo sviluppo. Queste correlazioni suggeriscono che la distruzione del sistema endocrino provocata dal DDT inizia già negli ovuli, decenni prima che questi vengano fecondati.
“Sappiamo già che è quasi impossibile evitare l’esposizione a molti agenti chimici presenti nell’ambiente, causa di alterazioni endocrine. Ora il nostro studio dimostra per la prima volta che agenti chimici come il DDT possono rappresentare una minaccia anche per i nostri nipoti” dichiara Barbara Cohn, autrice dello studio. “In combinazione con i nostri studi sugli effetti del DDT sulle generazioni di nonne e mamme, il nostro lavoro suggerisce che dovremmo agire precauzionalmente sull’uso di altri agenti chimici che hanno effetti sul sistema endocrino umano, visto che il loro effetto potrebbe ripercuotersi sulle generazioni successive in modi che non siamo in grado di prevedere ora.“
Fonte: Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention
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