Ebola: i pipistrelli la probabile causa della nuova epidemia

Un nuovo studio tedesco afferma che il passaggio dell'ebola da animale a uomo sarebbe da imputare al contatto con i pipistrelli della specie Mops condylurus

Un nuovo studio tedesco sembra confermare che la devastante epidemia di Ebola che ha colpito l’Africa occidentale sia da imputare al contatto con i pipistrelli, animali che per primi sarebbero stati contagiati dal pericoloso virus passato poi successivamente anche agli esseri umani.

La prima persona ad ammalarsi nel 2013 di ebola, riaccendendo così un focolaio che ha poi scatenato le conseguenze tristemente note, è stato Emile Ouamouno, un bambino di soli 2 anni che era solito giocare nel tronco di un albero frequentato appunto da una colonia di pipistrelli.

Fino ad oggi quella dei pipistrelli come fonte del contagio era solo un’ipotesi, adesso invece uno studio condotto dai ricercatori del Robert Koch Institute di Berlino e pubblicato su EmboMolecular sembra confermare questa teoria.

Nonostante la ricerca non abbia potuto analizzare i pipistrelli che vivevano sull’albero all’interno della cui cavità giocava il bambino (perché nel frattempo è stato bruciato dagli abitanti del villaggio avvertiti della possibilità che il contagio fosse partito proprio da lì) sono state trovate però interessanti tracce di DNA. Gli scienziati hanno individuato nel tronco carbonizzato DNA fecale di pipistrelli insettivori della specie Mops condylurus.

Non si sa esattamente come il bambino sia stato contagiato se attraverso un morso, semplicemente consumando della frutta contaminata da quei pipistrelli oppure mangiando l’animale stesso dopo averlo arrostito (usanza tipica dei villaggi africani prima della nuova epidemia di ebola che ne ha attualmente vietato il consumo).

Allontanata invece la correlazione tra il virus e altri tipi di animali presenti nella zona, che i ricercatori hanno analizzato durante le 4 settimane di permanenza nel villaggio.

Ma la colpa è davvero dei pipistrelli? Tecnicamente sì, ma c’è da considerare che, a causa della deforestazione, per sopravvivere questi animali sono stati costretti ad avvicinarsi sempre più ai villaggi e dunque ad entrare in contatto con gli abitanti molto più frequentemente di quanto non avveniva prima. Ancora una volta dunque constatiamo che il vero responsabile è l’uomo con le sue scelte sconsiderate a discapito dell’ambiente!

Francesca Biagioli

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