Donazione degli organi: dopo decenni arriva il decreto sul silenzio-assenso

Dopo decenni arriva il decreto sul silenzio-assenso in materia di donazione degli organi, che aiuterà a salvare moltissime vite.

Sono passati 20 anni dalla sua approvazione ma ora ci siamo, il decreto sul silenzio-assenso per la donazione di organi verrà finalmente applicato. 

Cosa significa? Che d’ora in avanti, dopo il decesso, saremo tutti donatori di organi a meno che, in vita, non si sia firmato il diniego.

Il decreto ministeriale include le norme del regolamento sul Sistema Informativo Trapianti (Sit), previsto dalla legge 91 del 1 aprile 1999 sul silenzio-assenso, e contiene disposizioni riguardanti “il Registro nazionale dei donatori di cellule per procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, previsto dalla legge 190 del 23 dicembre 2014”.

Una buona notizia perché grazie a questa legge, che di fatto verrà applicata nel giro di un anno a partire da ora, moltissime vite umane verranno salvate, come ha dichiarato il ministro della Salute Giulia Grillo:

“Si tratta di un passaggio fondamentale per l’applicazione della legge sulla donazione di organi approvata vent’anni fa, ma rimasta lettera morta. In un anno abbiamo sbloccato un provvedimento fermo da decenni. È una legge che permetterà di salvare molte vite, ma bisogna che i cittadini siano adeguatamente informati. Vent’anni per dare attuazione a una legge di civiltà per il Paese sono troppi”. 

L’approvazione del decreto non cambia nulla in materia di tutela della salute, per la quale non vale lo stesso principio ma continuerà a valere quello del consenso informato. Vale a dire che il paziente malato deve accettare di farsi curare e non è tenuto a sottoporsi alle cure in caso di “silenzio”, come nel caso della donazione post-mortem.

Il Ministro della Salute sottolinea che verranno garantite la massima trasparenza e tracciabilità dei processi di donazione, prelievo e trapianto di un organo, e che si procederà nel corso dell’anno al completamento dell’Anagrafe nazionale degli assistiti e all’invio di una notifica a tutti gli iscritti maggiorenni, che potranno così decidere se rifiutarsi.

Il Ministro parla anche di una campagna informativa diretta alla popolazione con tutte le informazioni necessarie per capire di cosa si tratta e fare chiarezza, prevista nel corso dell’anno.

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