Una recente ricerca ha dimostrato gli effetti collaterali dei dolcificanti artificiali nel processo di depurazione dell’organismo. Nello specifico i ricercatori hanno individuato due sostituti dello zucchero in grado di bloccare il processo di purificazione del fegato.
I risultati di un nuovo studio suggeriscono che due sostituti dello zucchero interrompono la funzione di una proteina, che svolge un ruolo vitale nella disintossicazione del fegato e nel metabolismo di alcuni farmaci.
Questi sostituti dello zucchero, noti anche come dolcificanti non nutritivi, forniscono un gusto dolce con poche o nessuna caloria.
Molte persone non si rendono conto che questi composti si trovano nelle versioni light oppure senza zucchero di svariati cibi, come yogurt e snack, e persino in prodotti non alimentari come medicinali liquidi e alcuni cosmetici.
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Lo studio
I ricercatori hanno analizzato i dolcificanti non nutritivi acesulfame potassio e sucralosio, utilizzando cellule epatiche che consentono lo studio di processi cellulari come il trasporto.
Hanno scoperto che l’acesulfame potassio e il sucralosio inibivano l’attività della glicoproteina P (PGP), nota anche come proteina 1 di resistenza multifarmaco (MDR1).
PGP fa parte di una famiglia di trasportatori, che lavorano insieme per purificare il corpo da tossine, droghe e metaboliti delle droghe.
Gli studiosi hanno osservato che i dolcificanti hanno avuto un impatto sull’attività del PGP nelle cellule del fegato attraverso il consumo di cibi e bevande comuni.
Gli esperimenti hanno anche mostrato che i dolcificanti stimolano l’attività di trasporto, e probabilmente si legano al PGP, e quindi competono e inibiscono il trasporto di altri substrati come xenobiotici, farmaci e i loro metaboliti, lipidi a catena corta e acidi biliari.
Sebbene i ricercatori avvertano che lo studio è preliminare e deve essere confermato tramite studi preclinici e clinici, i risultati suggeriscono che i dolcificanti potrebbero essere problematici per le persone che assumono farmaci che usano il PGP come trasportatore di disintossicazione primario. Questi includono alcuni antidepressivi, antibiotici e farmaci per la pressione sanguigna.
Se ricerche future confermassero che i dolcificanti compromettono il processo di disintossicazione del corpo, sarebbe essenziale studiare le potenziali interazioni e determinare i livelli di consumo sicuri per i gruppi a rischio.
Potrebbe anche essere importante includere le quantità specifiche di dolcificanti artificiali sulle etichette degli alimenti, in modo che le persone possano monitorare meglio ciò che consumano.
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Fonte: Experimental Biology
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