Due ricerche puntano il dito sulla depilazione totale intima come causa di un aumento di malattie sessualmente trasmissibili
Sembra che sia di gran moda, soprattutto in Europa e America, la depilazione totale delle parti intime, in alcuni casi utilizzando anche la tecnica del laser e dunque facendola diventare definitiva. Contemporaneamente però sta aumentando la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili e tra le due cose, a detta di alcune ricerche condotte in Spagna e Stati Uniti, ci sarebbe correlazione.
La tendenza alla depilazione totale delle parti intime ha scatenato negli ultimi periodi molte polemiche in tutto il mondo e anche una celebrità come Cameron Diaz è intervenuta sull’argomento difendendo la necessità di mantenere una giusta quantità di pelo, utile a difendere una zona così delicata del corpo femminile e, dunque, a tutti gli effetti una misura igienica importante.
Adesso arriva la conferma di tutto questo da due ricerche scientifiche, la prima condotta all’Accademia spagnola di Dermatologia di Barcellona e la seconda dall’Health Center della Western Washington University. Entrambe hanno evidenziato come questa pratica di bellezza tanto amata e diffusa comporta di contro dei rischi molto seri di contrarre malattie, in particolare funghi, herpes, Papilloma virus (Hpv), verruche genitali e sifilide, di cui negli ultimi anni si è registrato un aumento di casi segnalati, soprattutto tra i giovanissimi. Ovviamente la depilazione totale è rischiosa non solo per chi la effettua ma anche per i partner con cui si viene a contatto e fa sì dunque che queste malattie si propaghino più facilmente.
Gli esperti definiscono questa moda “assurda”, infatti peli e capelli nel nostro corpo hanno un ruolo ben preciso: i capelli servono a proteggere la testa da scottature e traumi, le sopracciglia e le ciglia fanno sì che sia minore il rischio di lesioni agli occhi e i peli pubici evitano lesioni, urti e infezioni genitali durante i rapporti sessuali. Anche l’utilizzo del preservativo ovviamente protegge dal rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili ma solo in parte, dato che il suo utilizzo non riguarda la zona pubica che, senza più peli, è maggiormente soggetta a sfregamenti che possono provocare appunto irritazioni e infezioni.
Ma si può almeno sfoltire un po’ il pelo? Secondo gli esperti sì, l’importante è mantenerne a sufficienza nella zona centrale del pube. Nelle parti laterali invece non esisterebbe un rischio tanto alto di contagio e si può tagliare di più. L’alternativa è quella di unirsi allo slogan di Cameron Diaz: “bush is back”!
Francesca Biagioli
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