Generalmente è il fluoro il principio attivo contenuto nei dentifrici considerato più utile a garantire una buona igiene orale. Ma alcune marche oggi utilizzano un'alternativa, i cui benefici sono supportati anche dalla scienza, si tratta dall'idrossiapatite
Nella nostra routine quotidiana c’è il lavaggio dei denti che deve essere fatto ogni giorno almeno 2 volte (ma meglio dopo ogni pasto principale). Nelle formule della maggior parte dei dentifrici in commercio si trova il fluoro ma inizia a diventare sempre più frequente la presenza di un’alternativa a questa sostanza.
Parliamo dell’idrossiapatite, su cui esistono diverse ricerche scientifiche che supportano la sua applicazione per la cura dei denti. Inoltre, questa sostanza non è tossica, è biocompatibile e meno controversa del fluoro, il che la rende un’opzione gradita a chi cerca soluzioni più naturali per prendersi cura dei propri denti .
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Cos’è l’idrossiapatite
L’idrossiapatite (HAp) è il componente principale dello smalto dei denti e uno dei biomateriali più studiati in campo medico e dentistico. Costituisce la principale parte minerale di ossa e denti e oltre il 90% del fondamento dello smalto.
Le applicazioni mediche dell’idrossiapatite sono state guidate addirittura dalla NASA negli anni ’70, quando ci si è accorti che gli astronauti perdevano minerali nei denti e nelle ossa a causa della mancanza di gravità nello spazio. Nel 1974, la società giapponese Sangi Co. Ltd. ha acquisito un brevetto dalla NASA per utilizzare l’idrossiapatite in campo dentale, creando così il primo dentifricio a base di nanoidrossiapatite al mondo nel 1980 e brevettando l’ingrediente nel 1990.
Nel 2014 è stato condotto uno studio, o meglio una revisione critica di tutta la letteratura precedente sulla nano-idrossiapatite, con lo scopo di analizzare i vantaggi dell’utilizzo di questa sostanza in odontoiatria, in particolare per le sue applicazioni preventive, restaurative e rigenerative. Nelle conclusioni di questa ricerca si legge:
La nano-idrossiapatite è un materiale rivoluzionario con un ampio utilizzo in odontoiatria. In campo riparativo e preventivo, la nano-idrossiapatite ha notevoli effetti rimineralizzanti sulle lesioni iniziali dello smalto, sicuramente superiori ai tradizionali fluoruri finora utilizzati a tale scopo. La nano-idrossiapatite è, infatti, una migliore fonte di Ca libero, e questo è un elemento chiave per quanto riguarda la remineralizzazione, la protezione contro la carie e l’erosione dentale.
Insomma, l’idrossiapatite può essere una valida alternativa al fluoro, ma sembra anche essere sicura da usare in combinazione, in alcune formule di dentifricio che uniscono i due ingredienti. Come ha dichiarato il dottor Chris Salierno, di Tend, associazione dentistica statunitense:
Sia l’idrossiapatite che il fluoruro sono minerali che possono riparare i danni causati dalla carie. Il fluoro può uccidere i batteri, mentre l’idrossiapatite impedisce ai batteri di aderire ai denti.
Benefici dell’idrossiapatite
Tra i benefici dell’idrossiapatite confermati dalla scienza vi sono:
- remineralizzazione dello smalto dei denti: rafforzando lo smalto, i denti sono meglio protetti dalla placca, che può causare carie e malattie gengivali
- non è tossica e biocompatibile: a differenza del fluoruro e questa caratteristica la rende più sicura anche per i bambini, che potrebbero ingerire accidentalmente il dentifricio
- aiuta ad alleviare la sensibilità dei denti: riempiendo i tubuli. Con meno tubuli esposti, minore sarà la sensibilità e il disagio al tatto, al cibo e alla temperatura
Anche in Italia esistono diversi dentifrici che contengono idrossiapatite, sola o in combinazione con il fluoro. Tra le marche di cosmesi naturali che utilizzano questa sostanza citiamo ad esempio La Saponaria e Officina Naturae (dentifricio solido in pastiglie) ma esistono anche dei dentifici più tradizionali e commerciali a base di idrossiapatite (che in etichetta trovate come Hydroxyapatite).
Per ogni dubbio, fate sempre riferimento ad un dentista di fiducia che, in base alla vostra situazione specifica, saprà anche consigliarvi il miglior dentifricio.
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Fonte: Journal of odontostomaltologic Sciences
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