Un recente studio ha individuato in alcuni ortaggi, come patate, pomodori e melanzane, i principi attivi per contrastare lo sviluppo del cancro e delle metastasi
Nel 2020 sono stati registrati in tutto il mondo circa 19 milioni di nuovi casi di cancro, e circa 10 milioni di decessi. I trattamenti migliorano continuamente, ma possono danneggiare le cellule sane o avere gravi effetti collaterali.
Un team di scienziati polacchi, guidati da Magdalena Winkiel dell’Università Adam Mickiewicz, ha condotto uno studio pubblicato su Frontiers in Pharmacology, in cui sono stati esaminati i composti bioattivi detti glicoalcaloidi, presenti in verdure come patate e pomodori, per dimostrare il loro potenziale per curare il cancro.
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Lo studio
Winkiel e i suoi colleghi si sono concentrati su cinque glicoalcaloidi – solanina, ciacconina, solasonina, solamargina e tomatina – che si trovano negli estratti grezzi della famiglia delle piante delle Solanacee, note anche come belladonna.
Questa famiglia contiene diverse piante alimentari e molte anche tossiche, ma per i ricercatori la dose corretta può trasformare un veleno in una medicina; quindi, una volta che gli scienziati hanno trovato una dose terapeutica sicura per gli alcaloidi, questi possono diventare potenti strumenti clinici.
I glicoalcaloidi in particolare inibiscono la crescita delle cellule tumorali e possono promuovere la morte delle stesse.
I ricercatori hanno affermato:
Anche se non possiamo sostituire i farmaci antitumorali che vengono utilizzati al giorno d’oggi, forse la terapia combinata aumenterà l’efficacia di questo trattamento.
Il team ha evidenziato che i glicoalcaloidi, derivati dalle patate, come la solanina e la ciacconina, impediscono ad alcune sostanze chimiche potenzialmente cancerogene di trasformarsi in agenti cancerogeni nel corpo e inibisce la metastasi.
Studi su un particolare tipo di cellule leucemiche hanno anche mostrato che, a dosi terapeutiche, la solanina uccide le cellule maligne. La ciacconina, invece, ha proprietà antinfiammatorie e può essere impiegata per trattare la sepsi.
Anche la solamargina, che si trova principalmente nelle melanzane, impedisce alle cellule tumorali del fegato di riprodursi, mentre la solasonina, che si trova in diverse piante della famiglia della belladonna, attacca le cellule staminali del cancro prendendole di mira.
Anche i pomodori offrono un potenziale per la futura medicina, perché contengono la tomatina che supporta la regolazione del ciclo cellulare da parte del corpo in modo che possa uccidere le cellule tumorali.
Ovviamente, sono necessarie ulteriori ricerche per determinare come questi composti possano essere impiegati come terapia anti-cancro, poiché i meccanismi d’azione dei glicoalcaloidi devono essere meglio compresi prima di poterli usare sui pazienti.
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Fonte: Frontiers
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