Il cumino nero è conosciuto come un potente rimedio naturale e addirittura c’è chi ritiene che “curi tutto tranne la morte”. Scopriamo meglio le proprietà di questo prezioso seme e come utilizzarlo.
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Il cumino nero è conosciuto come un potente rimedio naturale e addirittura c’è chi ritiene che “curi tutto tranne la morte”. Scopriamo meglio il perché e le proprietà di questo prezioso seme e come utilizzarlo.
I semi della pianta di Nigella Sativa (appunto il cumino nero), sono apprezzati per le loro proprietà curative da tempo immemorabile. Le prime notizie sulla sua coltivazione provengono addirittura dall’antico Egitto. Pensate che tracce di olio di cumino nero sono state ritrovate nella tomba del faraone egiziano Tutankhamon risalente a circa 3 mila anni fa. Nelle culture arabe, i semi di questa pianta sono noti come “semi benedetti” e si ritiene che sia stato proprio il profeta islamico Maometto a dire che si tratta “un rimedio per tutte le malattie eccetto la morte“.
Quello che l’antica tradizione aveva imparato attraverso l’esperienza e l’utilizzo giornaliero di questo rimedio, oggi è stato confermato dalla letteratura scientifica. A partire dagli anni ’60, infatti, sono stati centinaia gli studi che si sono soffermati ad analizzare i benefici per la salute dell’assunzione di cumino nero.
Cumino nero, proprietà e benefici
Il cumino nero è ricco di vitamine, sali minerali ma anche di acido oleico e acido linoleico. Grazie ai principi attivi in esso contenuti vanta diverse proprietà tra cui il potere:
- Antinfiammatorio: è in grado di combattere le infiammazioni presenti all’interno del corpo
- Analgesico: agisce sul dolore contribuendo ad alleviarlo
- Antibatterico, antivirale e antifungino: contrasta le infezioni dovute alla presenza di virus, batteri o funghi
- Antiossidante: contrasta i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare
- Immunostimolante: i semi di questa pianta rafforzano le difese del nostro organismo.
- Broncodilatatore: agisce positivamente sulle vie respiratorie favorendo il passaggio dell’aria
- Tiene a bada glicemia e pressione alta: i principi attivi presenti nei semi di cumino nero agiscono positivamente nei confronti dei livelli di zuccheri nel sangue e sulla regolazione della pressione arteriosa.
Secondo quanto scoperto da alcune ricerche, diversi problemi di salute possono potenzialmente essere trattati con questa pianta:
- Diabete di tipo 2: due grammi di cumino nero al giorno hanno ridotto il glucosio a digiuno, diminuito la resistenza all’insulina, aumentato la funzionalità delle cellule beta e ridotto l’emoglobina glicosilata (HbA1c) in soggetti umani.
- Infezione da Helicobacter Pylori: i semi neri possiedono la capacità di combattere l’infezione dovuta alla presenza di questo batterio.
- Epilessia: i semi di cumino nero erano tradizionalmente noti per avere proprietà anticonvulsive. Uno studio del 2007 su bambini epilettici, la cui condizione era refrattaria al trattamento farmacologico convenzionale, ha scoperto che un estratto di Nigella Sativa riduceva significativamente l’attività convulsiva.
- Pressione alta: l’uso quotidiano di 100- 200 mg di estratto di semi neri, due volte al giorno per 2 mesi, ha dimostrato di avere un effetto positivo sui pazienti con ipertensione lieve.
- Asma: il Timochinone, uno dei principali principi attivi della Nigella sativa ha doti antiasmatiche. Uno studio ha scoperto che un estratto liquido di semi di cumino nero ha un effetto abbastanza potente sulle vie aeree.
- Tonsillofaringite acuta: contro questa infiammazione, spesso di origine virale, i semi di cumino nero (in combinazione con il Fillanto, Phyllanthus niruri) si sono mostrati efficaci nell’alleviare in modo significativo il dolore alla gola.
- Cancro al colon: studi su cellule hanno scoperto che l’estratto di semi neri può aiutare a fermare la crescita del cancro del colon, anche l’olio che si estrae da questa pianta ha effetti inibitori significativi contro questo tipo di cancro senza effetti collaterali osservabili.
- Infezione da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina: i semi di cumino nero hanno attività antibatterica contro questo microrganismo che è diventato resistente alla meticillina (antibiotico).
Come utilizzare i semi di cumino nero
Nella medicina popolare orientale e in Ayurveda, i semi di cumino nero si utilizzano frequentemente nel trattamento di patologie respiratorie, problemi digestivi, malattie cardiovascolari, problemi ai reni e al fegato, disturbi dermatologici ma anche per sostenere le difese immunitarie e promuovere il benessere dell’organismo. Se intendete utilizzare questi semi a scopo curativo, rivolgetevi ad un esperto che vi consiglierà al meglio.
Il modo più semplice per sfruttare le proprietà dei semi di cumino nero è preparare una tisana semplicemente versando acqua calda sopra un cucchiaio di semi e lasciandoli in infusione per circa 10 minuti. Una volta trascorso il tempo bisogna filtrare prima di bere.
Questi piccoli e preziosi semini possono però essere utilizzati anche in cucina, spargendoli ad esempio sui vostri piatti preferiti, ne basta un cucchiaino da mettere nell’insalata, nelle zuppe, sulle verdure grigliate o dove li gradite di più.
Come utilizzare l’olio di semi di cumino nero
L’olio di semi di cumino nero è usato spesso per curare problematiche della pelle come dermatiti, orticaria, eczema, acne ma anche per herpes e allergie. In questo caso se ne fa un uso esterno utilizzando una piccola dose di prodotto 2 o 3 volte al giorno massaggiando delicatamente fino a completo assorbimento sulla zona da trattare.
Quest’olio si può però assumere anche per via interna. La dose generalmente consigliata è di 1 cucchiaino per 3 volte al giorno per alcune settimane. Si può usare per il trattamento dei vari disturbi sopracitati, c’è chi lo utilizza con successo in caso di Candida o per rafforzare il sistema immunitario.
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Controindicazioni dei semi di cumino nero
Sconsigliata l’assunzione di semi di cumino nero o di olio in gravidanza. Esiste infatti la possibilità che i principi attivi presenti in questa pianta portino alla comparsa di contrazioni premature.
Francesca Biagioli