Covid ed effetti a lungo termine: nei guariti maggior rischio di sviluppare psicosi e demenza fino a 2 anni dopo l’infezione

Lo studio rileva che, a differenza di ansia e depressione, condizioni come nebbia cerebrale, demenza e psicosi sono ancora più probabili dopo due anni che si è contratta l’infezione

Milioni di persone che hanno avuto il Covid-19 hanno un rischio più elevato di sviluppare condizioni neurologiche e psichiatriche, tra cui nebbia cerebrale, demenza e psicosi due anni dopo la malattia, rispetto a coloro che hanno avuto altre infezioni respiratorie.

Secondo la nuova ricerca, possono verificarsi anche ansia e depressione, che tendono ad attenuarsi entro due mesi dalla malattia.

Quasi 600 milioni di casi di Covid-19 sono stati registrati in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, e ci sono prove crescenti che le persone che sopravvivono affrontano maggiori rischi di condizioni neurologiche e psichiatriche.

Studi precedenti hanno scoperto che questi problemi possono insorgere nei primi sei mesi dopo l’infezione. Finora, tuttavia, non sono disponibili dati su larga scala che esaminano i rischi su un periodo di tempo più lungo.

Il nuovo studio, dell’Università di Oxford e del National Institute for Health and Care Research Oxford Health Biomedical Research Centre, ha analizzato 1,28 milioni di casi di Covid-19 in due anni.

Il dottor Max Taquet, che ha condotto le analisi all’Università di Oxford, ha dichiarato:

I risultati gettano nuova luce sulle conseguenze a lungo termine sulla salute mentale e cerebrale per le persone a seguito dell’infezione da Covid-19.

Lo studio

Lo studio ha analizzato i dati su 14 diagnosi neurologiche e psichiatriche da cartelle cliniche elettroniche. Ha scoperto che negli adulti il ​​rischio di depressione o ansia è aumentato dopo il Covid-19, ma è tornato allo stesso livello di altre infezioni respiratorie entro circa due mesi.

Tuttavia, il rischio di altre condizioni di salute neurologica e mentale è rimasto più alto dopo il Covid-19 rispetto ad altre infezioni respiratorie, alla fine del follow-up di due anni.

Gli adulti di età pari o inferiore a 64 anni avevano un rischio maggiore di nebbia cerebrale (640 casi ogni 10.000 persone), rispetto a quelli che avevano altre infezioni respiratorie (550 casi ogni 10.000 persone).

Nelle persone di età pari o superiore a 65 anni che avevano avuto il Covid-19, c’era una maggiore incidenza di nebbia cerebrale (1.540 casi ogni 10.000 persone), demenza (450 casi ogni 10.000 persone) e disturbi psicotici (85 casi ogni 10.000 persone) rispetto a coloro che in precedenza avevano avuto una diversa infezione respiratoria.

I risultati nei bambini hanno mostrato somiglianze e differenze rispetto agli adulti. Come gli adulti, i bambini avevano maggiori probabilità di sviluppare problematiche come convulsioni e disturbi psicotici.

Sono stati osservati più disturbi neurologici e psichiatrici durante l’onda della variante Delta rispetto alla precedente variante Alpha, mentre, l’onda Omicron è collegata a rischi neurologici e psichiatrici simili a quelli di Delta.

I ricercatori hanno avvertito che lo studio ha varie limitazioni che occorre considerare: ad esempio, non sono stati presi in considerazione i casi asintomatici di Covid-19, inoltre, non ha esaminato la gravità o la durata delle condizioni dopo l’infezione e il confronto con altre infezioni respiratorie.

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Fonte: The Lancet Psychiatry

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