Fine dello stato d’emergenza: cosa cambia per quarantene e tamponi dal 1° aprile

A partire da oggi 1 aprile entrerà in vigore una circolare del Ministero della Salute con le nuove norme da seguire in caso di positività al Coronavirus o di contatto con persone malate

Ieri, dopo oltre due anni, il nostro Paese esce dallo stato di emergenza istituito a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19: questo vuol dire la fine del Comitato Tecnico Scientifico, l’eliminazione dei “colori” per le regioni italiane e un progressivo allentamento delle misure restrittive in previsione di un graduale ritorno alla normalità.

Tuttavia, come sottolineato anche dal Ministro della Salute Roberto Speranza, il virus circola ancora nel nostro Paese ed è quindi importantissimo mantenere alta la guardia per limitare la sua diffusione e un nuovo aumento dei casi positivi. Per questo motivo il Ministero ha diffuso una circolare specifica, relativa alle nuove modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di caso Covid-19.

Isolamento

Il periodo di isolamento o quarantena si limita ora solo ai soggetti che sono risultati positivi al tampone, molecolare o antigenico, e durerà solo sette giorni (non più dieci) per le persone che hanno già completato il ciclo vaccinale anche con la terza dose o che hanno fatto la seconda dose vaccinale da meno di 120 giorni.

Per i positivi non vaccinati o che hanno ricevuto la seconda dose di siero da più di 120 giorni l’isolamento resta di 10 giorni. In entrambi i casi, al termine del periodo di isolamento dovrà essere effettuato un tampone per attestare la guarigione dalla malattia e, conseguentemente, la fine della quarantena.

(Leggi anche: Dalle mascherine FFP2 all’obbligo di green pass, cosa cambia dal 1° aprile sul fronte Covid)

Autosorveglianza

Cambiano le regole anche per chi ha avuto contatti con un positivo ma non ha contratto la malattia: in sostituzione della quarantena finora obbligatorie, scatta un regime di autosorveglianza della durata di dieci giorni, che prevede l’obbligo di indossare mascherina FFP2 nei luoghi chiusi o in condizioni di assembramento (ma non la necessità di effettuare tampone).

Tuttavia, se durante il periodo di autosorveglianza dovessero manifestarsi sintomi riconducibili al Covid, è necessario effettuare un tampone antigenico o molecolare, da ripetersi dopo cinque giorni in caso di persistenza dei sintomi.

Per gli operatori sanitari che hanno avuto contatti con un positivo al Covid-19 ci sono invece regole diverse: dopo il contatto, essi dovranno infatti eseguire un tampone antigenico o molecolare ogni 24 ore fino al quinto giorno dopo il contatto. Anche in questo caso, tuttavia, non è prevista alcuna forma di quarantena o isolamento.

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Fonte: Ministero della Salute

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