Soffrire di depressione potrebbe avere conseguenze pericolose per il sistema cardiovascolare e aumentare il rischio di diabete di tipo 2.
La depressione può aumentare il rischio di malattie cardiache e di diabete di tipo 2 anche in un individuo che conduce uno stile di vita sano, questo è quanto ha concluso un recente studio condotto dal Massachusetts General Hospital, dall’Harvard Medical School e dalla Yale University.
I ricercatori hanno preso in esame più di 300.000 cittadini britannici e hanno osservato come i soggetti che dichiaravano di essere felici avevano un terzo in meno di probabilità di sviluppare condizioni croniche e un quinto in meno di probabilità di avere una frequenza cardiaca irregolare, una condizione che aumenta il rischio di avere un ictus. Una persona che soffre di depressione, ansia o stress, ha una frequenza cardiaca e una pressione sanguigna più alti del normale e il suo corpo produce livelli più elevati di cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress”. Tutti questi effetti portano allo sviluppo di problemi cardiaci.
Gli effetti negativi della depressione sulla salute cardiovascolare
Per lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Cardiovascular Research sono state analizzate 328.152 cartelle cliniche di persone adulte di età compresa tra i 40 ei 69 anni. Attraverso un questionario si è stabilito come il 77,7% dei pazienti ha affermato di non trovarsi quasi mai in uno stato di depressione, il 18,3% ha affermato di vivere alcuni periodi di depressione, mentre il 4% ha dichiarato di soffrire di depressione regolarmente. Grazie a questi dati, il gruppo di ricerca ha potuto capire la correlazione esistente tra la depressione e la salute cardiovascolare dei soggetti: chi ha sofferto di un minor numero di episodi depressivi aveva un rischio ridotto di sviluppo di malattia coronarica (34%), di diabete di tipo 2 (33%) e di battito cardiaco irregolare (20%).
I risultati dello studio hanno indicato come la depressione innesca dei cambiamenti nel sistema nervoso, che provocano alterazioni nel cuore e nel metabolismo. Tassi elevati di depressione portavano i soggetti ad avere livelli più elevati di colesterolo. Di conseguenza, il trattamento della depressione dei pazienti potrebbe a sua volta ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche. Si ipotizza anche che i pazienti che soffrono di depressione debbano avere la priorità per uno screening precoce o esami più regolari per le malattie cardiovascolari. Tuttavia, sono ancora necessari ulteriori studi per comprendere quali siano i trattamenti più efficienti per risolvere queste specifiche problematiche.
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Fonte: Nature Cardiovascular Research
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