Contrariamente a quanto affermano studi precedenti, l'assunzione di integratori a base di vitamina D non riduce il rischio di attacchi di asma. A sostenerlo è una nuova ricerca condotta a Londra
Ultimamente si torna a parlare spesso di vitamina D, ridimensionando un po’ il ruolo di questa sostanza che negli scorsi anni è stata considerata quasi una panacea a tutti i mali.
Le nuove ricerche, invece, smontano alcuni suoi benefici e per questo anche l’Aifa, non senza qualche strascico di polemica, ha ristretto i criteri per ottenere l’integratore di vitamina D gratuitamente. Vitamina D, stretta dell’AIFA sulla rimborsabilità: ecco i nuovi criteri stabiliti per essere prescritta gratuitamente
Vi parliamo oggi di una nuova ricerca in cui, gli stessi autori di un precedente studio che affermava come una carenza di vitamina D potesse favorire la comparsa di asma, ora approfondendo l’argomento hanno concluso in maniera differente.
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Gli esperti della Queen Mary University di Londra affermano che integrare la vitamina D non serva a ridurre il rischio di attacchi d’asma. Infatti non hanno riscontrato differenze significative nel campione di persone che hanno avuto attacchi d’asma e che assumevano vitamina D o un placebo.
Per arrivare ad affermare questo, la nuova revisione ha incluso 20 studi che riguardavano 1155 bambini e 1070 adulti con asma. Le prove sono state fatte a 3 e 40 mesi e la maggior parte dei pazienti presentava asma da lieve a moderata ed erano carenti di vitamina D.
Come ha spiegato Adrian Martineau, professore clinico di infezione respiratoria e immunità presso la Queen Mary University di Londra:
La carenza di vitamina D è stata collegata a un aumento del rischio di gravi attacchi di asma e la nostra precedente revisione Cochrane, pubblicata nel 2016, ha rilevato che la vitamina D ha ridotto il rischio di attacchi di asma. Tuttavia, da allora sono stati pubblicati altri studi e quando abbiamo incluso i dati extra nella nostra revisione aggiornata, i risultati complessivi sono cambiati. Abbiamo scoperto che gli integratori di vitamina D non hanno avuto alcun effetto sul rischio di attacchi di asma o sul controllo dei sintomi dell’asma rispetto a un placebo.
Ma come mai questi risultati così differenti rispetto al passato? Così ha dichiarato in merito Anne Williamson, autrice principale dello studio:
Non possiamo essere certi del motivo per cui questa revisione aggiornata ha dato un risultato diverso al nostro studio originale del 2016. Potrebbe essere che le persone con asma stiano ricevendo un trattamento migliore rispetto a prima. Oppure che, in generale, i tassi di carenza di vitamina D siano diminuiti nel tempo, a causa dell’aumento dell’assunzione di integratori o alimenti fortificati.
I ricercatori non sono però ancora arrivati ad una risposta del tutto definitiva, la loro ricerca infatti ha dei limiti, come il fatto che le persone con asma grave o livelli di vitamina D molto bassi erano scarsamente rappresentati nel campione. Di conseguenza non hanno potuto verificare se in questi casi un’integrazione fosse utile.
Inoltre, un solo studio indicava che il calcidiolo, una forma alternativa di vitamina D, aveva un effetto protettivo dall’asma, andrebbe dunque approfondita meglio questa possibilità.
Sono quindi necessarie ulteriori ricerche per determinare se esistono o meno benefici nell’assunzione di vitamina D per ridurre il rischio di attacchi di asma.
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Fonte: AJMC
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