Una recente ricerca ha scoperto che il rischio di sviluppare demenza e Alzheimer è più alto nei pazienti con disturbi intestinali, come colite o gastrite
Più impariamo sull’asse intestino-cervello, più ci rendiamo conto di quanto sia essenziale per il benessere generale.
Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Communications Biology ha scoperto che esiste un legame tra almeno cinque specifiche condizioni intestinali e la malattia di Alzheimer.
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Lo studio
È stato a lungo sospettato che l’Alzheimer e l’intestino potessero avere una connessione particolare, ma fino a questa ricerca la relazione tra la malattia e i disturbi intestinali è stata fraintesa.
Per scavare in questo sospetto collegamento, i ricercatori della Edith Cowan University in Australia hanno analizzato i dati genetici della ricerca esistente sull’Alzheimer e sui disturbi intestinali, completando un’analisi su larga scala di oltre 400.000 persone.
Le loro scoperte suggeriscono che le persone con disturbi intestinali possono essere maggiormente a rischio di sviluppare la malattia e, inoltre, che le persone con Alzheimer e disturbi intestinali sembrano condividere determinati geni.
I cinque disturbi intestinali specifici collegati all’Alzheimer sono:
- la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD)
- l’ulcera peptica (PUD)
- la gastrite-duodenite
- la sindrome dell’intestino irritabile (IBS)
- la diverticolosi.
Sebbene questi risultati non indichino necessariamente che i disturbi intestinali causino l’Alzheimer, o viceversa, rafforzano l’importanza di prendersi cura dell’intestino per la salute di tutto il corpo.
Come avere cura del benessere intestinale? Innanzitutto, è bene seguire una dieta ricca di sostanze nutritive per l’intestino, ed evitare fattori scatenanti che potrebbero danneggiare il microbioma.
È stato anche scoperto che fare molto esercizio aerobico aumenta la gamma di batteri nel tratto digestivo, e contribuisce alla diversità microbica complessiva.
Un altro ottimo modo per aumentare la biodiversità nel tuo bioma, è assumere un integratore probiotico di alta qualità, poiché è ricco di batteri benefici che possono migliorare l’equilibrio microbico e la salute dell’intestino.
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Fonte: Communications Biology
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