Esistono vari prodotti studiati per proteggerci dalla luce blu dei monitor, come quelli lanciati dall’italianissima Nowave che propone particolari occhiali senza gradazione
Ogni giorno trascorriamo, per lavoro, studio o svago, molte ore davanti ai monitor di pc, tablet o cellulari, con conseguenti effetti nocivi sul nostro organismo. Come proteggersi dalla luce blu che emettono questi dispositivi?
Prima di tutto ognuno di noi per avere un rapporto sano con la tecnologia dovrebbe cercare di capire se sta esagerando o meno.
Oggi, infatti, l’utilizzo dei dispositivi elettronici, per motivi di lavoro/studio ma anche per trascorrere il tempo libero sui social networks, ci porta a stare per molte ore davanti a schermi di varia dimensione.
Conseguenze della prolungata esposizione alle luci blu sul nostro organismo
La luce blu è la causa dei danni che i nostri occhi e il nostro organismo subiscono con una prolungata esposizione ai monitor. La luce blu è la parte dello spettro del visibile ad alta energia vicina all’ultravioletto, che è compresa tra i 380 e i 500 nm. Viene emessa dal sole e da tutte le “nuove sorgenti luminose” a LED.
I LED, siano essi per illuminazione ambientale o per gli schermi dei dispositivi elettronici, emettono molta più luce blu rispetto alle tradizionali lampadine ad incandescenza o alogene.
Dopo 6-8 ore di utilizzo, la maggior parte delle persone che lavora a PC presenta sintomi più o meno gravi.
1) Il rossore oculare, l’irritazione agli occhi, la secchezza degli occhi sono correlati alla minor frequenza dell’ammiccamento (battito di ciglia), che è un riflesso automatico del nostro corpo nel momento in cui si fissa una fonte luminosa.
2) La stanchezza visiva è dovuta al fatto che sui monitor si leggono caratteri molto piccoli, mettendo a dura prova la muscolatura oculare.
3) L’insonnia è dovuta all’effetto della luce blu sulla secrezione di melatonina. Il nostro cervello riceve dagli occhi un’informazione sbagliata (luce blu=pieno giorno) e blocca la secrezione di questa sostanza fondamentale per la corretta regolazione del sonno, peggiorandone la qualità e nei casi più gravi anche l’insonnia.
4) Il mal di testa è una conseguenza dell’eccessivo affaticamento degli occhi.
5) Nel lungo periodo invece la luce blu facilita l’insorgenza di maculopatia¹, una degenerazione del tessuto della retina che può portare a cecità.
Come difendersi dalla luce blu?
In primis consigliamo la regola del 20-20-20: ogni 20 minuti di utilizzo del PC fare una pausa di 20 secondi fissando un oggetto ad almeno 20 metri di distanza. In questo modo i muscoli oculari riprendono per qualche istante la loro posizione più naturale, diminuendo il rischio di miopia.
È molto importante anche l’illuminazione della stanza e mantenere una corretta postura, cercando avere il monitor ad un’altezza tale da non dover inclinare eccessivamente il capo. Possono bastare anche un paio di libri sotto al monitor o un rialzo per notebook.
Dal punto di vista protettivo invece, esistono in commercio diversi prodotti studiati per proteggerci dalla luce blu dei monitor, come ad esempio quelli lanciati dall’italianissima nowave che propone, particolari occhiali senza gradazione, che permettono di godere sin dal primo utilizzo di maggior comfort e relax visivo, con montature leggerissime e che accontentano tutti i gusti.
Si tratta di occhiali neutri da indossare in ufficio, all’università, ma anche semplicemente a casa navigando online o guardando la TV. E per chi già indossa occhiali da vista? Nessun problema: in tal caso esistono soluzioni apposite studiate per essere integrate con la propria montatura.
“Le soluzioni fortunatamente non mancano” spiega Mauro Piras, fondatore della giovane realtà made in Italy che promette di migliorare il nostro rapporto con la tecnologia. “Con semplici accorgimenti e proteggendo i nostri occhi con filtri appositi contro la luce blu possiamo lavorare per molte ore al PC senza arrivare a fine serata come se fossimo stati una giornata intera sotto il sole”.
Anche se in ogni caso il consiglio migliore rimane quello di limitare al necessario l’esposizione a fonti di luce blu.
Fonte: Age-related maculopathy and the impact of blue light hazard. Peep V. Algvere , J. Marshall