Una recente ricerca ha individuato il meccanismo che porta il cervello delle donne a surriscaldarsi molto prima di quello degli uomini, e il motivo sarebbe connesso al ciclo mestruale
Uno studio suggerisce che le donne in realtà hanno una testa più calda degli uomini, poiché è più probabile che la loro temperatura cerebrale superi i 40°.
I ricercatori del Laboratory for Molecular Biology dell’MRC di Cambridge hanno scoperto, infatti, che il cervello delle donne è circa 0,4° più caldo di quello degli uomini.
Suggeriscono che questa differenza è molto probabilmente determinata dal ciclo mestruale, poiché la maggior parte delle donne è stata scansionata nella fase post-ovulazione, e la loro temperatura cerebrale era di circa 0,4° più calda di quella delle donne che sono state scansionate nella fase pre-ovulazione.
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Lo studio
Lo studio, pubblicato sulla rivista Brain, ha reclutato 40 volontari, di età compresa tra 20 e 40 anni, da sottoporre a scansione al mattino, pomeriggio e tarda sera per un giorno presso la Royal Infirmary di Edimburgo.
I ricercatori che hanno prodotto la prima mappa 4D della temperatura cerebrale, hanno scoperto che la temperatura media era più alta di quanto si pensasse in precedenza a 38,5°, mentre la bocca è in genere inferiore a 37°. Ma le strutture cerebrali più profonde erano spesso più calde di 40°, con l’organo che tipicamente si raffredda di notte e si riscalda durante il giorno.
Mentre queste alte temperature sarebbero considerate una febbre in altre parti del corpo, i ricercatori affermano che potrebbe essere un segno di una sana funzione cerebrale.
I ricercatori propongono che la capacità del cervello di raffreddarsi possa deteriorarsi con l’età. Il dottor John O’Neill, capogruppo dell’Università di Cambridge, ha dichiarato:
La scoperta più sorprendente del nostro studio è che il cervello umano sano può raggiungere temperature che verrebbero diagnosticate come febbre in qualsiasi altra parte del corpo. In passato temperature così elevate sono state misurate in persone con lesioni cerebrali, ma si presumeva che fossero dovute alla lesione.
Ci sono buone ragioni per credere che questa variazione giornaliera sia associata alla salute del cervello a lungo termine, qualcosa che i ricercatori sperano di riuscire a indagare successivamente.
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Fonte: Oxford Academic
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