Primo caso di vaiolo delle scimmie confermato in Italia: i sintomi e come si trasmette

Crescono i casi di contagio di vaiolo delle scimmie in Europa. Cosa sappiamo finora di questa rara malattia infettiva, come avviene il contagio e quali sono i sintomi a cui prestare attenzione

Dopo i casi confermati in diversi Paesi europei, il vaiolo delle scimmie è arrivato anche in Italia e inizia a far paura. A confermarlo oggi è stato l’Istituto Spallanzani di Roma, specializzato in malattie infettive. Ad essersi ammalato un giovane rientrato da poco dalle Isole Canarie.

Il quadro clinico è risultato caratteristico e il virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e di sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee.  – fanno sapere i medici che lo stanno seguendo – La persona è ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali. Sono in corso indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti, altri due casi sospetti in fase di accertamento.

In Gran Bretagna, Spagna e Portogallo sono una quarantina i casi sospetti di quest’infezione virale, mentre ad oggi quelli confermati sono saliti a 15. Anche lo stato americano del Massachusetts ha annunciato di aver riscontrato l’infezione in un uomo che di recente si era recato in Canada.

Il numero crescente di persone infette ha messo in allerta l‘Organizzazione mondiale della salute (OMS), che sta cercando di fare luce sui casi. Il Monkeypox, noto come vaiolo delle scimmie, è una malattia endemica dell’Africa centrale e occidentale, dove si trasmette solitamente attraverso il contatto diretto con animali infetti.

In genere la trasmissione da persone a persona si verifica per via aerea, ma il sospetto dell’OMS è che nella maggior parte dei casi il contagio sia avvenuto per via sessuale, visto che molti dei contagiati hanno avuto rapporti con altri uomini nel corso delle ultime settimane. Il contagio può verificarsi, infatti, anche attraverso secrezioni, sangue o altri fluidi corporei.

Monkeypox: come si trasmette e i sintomi

L’infezione che sta destando preoccupazione in Europa è causata dal Monkeypox virus (simile a quello del vaiolo umano), appartenente al gruppo degli Orthopoxvirus,

Esistono due tipi di virus del vaiolo delle scimmie: quello dell’Africa occidentale e quello del bacino del Congo (Africa centrale). L’origine di questa malattia non è ancora nota, ma si ritiene che venga trasmesso da piccoli roditori e scoiattoli che si trovano nelle foreste pluviali africane. Negli ultimi anni il numero di casi è andato a crescere in Africa, ma anche in altre aree del mondo.

Come anticipato, la malattia si trasmette dagli animali infetti attraverso uno stretto contatto,  ovvero sangue, liquidi organici, graffi o morsi. Mentre da persona a persona il contagio avviene per via aerea o attraverso secrezioni o fluidi corporei.

Ma come si manifesta quest’infezione? Tra i principali sintomi troviamo:

  • febbre e brividi
  • lesioni cutanee a grappoli sul viso
  • cefalea
  • mialgia
  • dolore alla schiena
  • spossatezza
  • linfoadenopatia
  • vescicole e pustole
  • ingrossamento dei linfonodi

Esiste una cura?

Curare tempestivamente il vaiolo delle scimmie è fondamentale perché la letalità è pari al 10% degli individui sintomatici. Attualmente non esistono però trattamenti approvati, ma il farmaco antivirale tecovirimat (approvato dall’FDA per il trattamento del vaiolo) e i farmaci antivirali cidofovir e brincidofovir si sono dimostrati efficaci a livello sperimentale. In realtà, trattandosi di un virus simile al vaiolo umano, il del vaccino contro quest’ultimo potrebbe rivelarsi utile. Ma visto che il vaiolo umano non è più molto diffuso tale vaccino viene consigliato soltanto a chi è più esposto al virus per motivi di lavoro.

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Fonti: OMS/MD Manuals/AGI

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