La cuffia in silicone ha un effetto refrigerante dà risultati positivi contro la perdita dei capelli in chemioterapia.
Il casco refrigerante usato durante trattamenti chemioterapici ha avuto riscontri decisamente positivi nel Ravennate: è vero che non fa cadere i capelli alle pazienti!
Oramai in uso in nove ospedali italiani per le donne in chemioterapia contro un tumore al seno, il casco che salva dalla caduta dei capelli dà i suoi primi risultati positivi. Siamo all’Ospedale Umberto I di Lugo di Romagna (Ravenna), dove il 56% delle pazienti trattate con il casco refrigerante non perdono i capelli.
Donato dall’Istituto oncologico romagnolo due anni fa, il casco altro non è che una cuffia in silicone che ha un effetto refrigerante: applicato sulla testa della paziente prima, durante e dopo la terapia, induce i piccoli vasi sanguigni che irrorano il bulbo pilifero a restringersi, evitando nella maggioranza dei casi la caduta dei capelli.
Tutto grazie al sistema inglese Paxman, che attua un raffreddamento controllato del cuoio capelluto e riesce a trattare due pazienti per volta, per un totale di 4 al giorno, mantenendo una temperatura fissa di -4°C. In questo modo, si riesce ad evitare nel 50-70% dei casi la perdita dei capelli dovuta all’uso dei farmaci chemioterapici.
“Finora abbiamo trattato 62 donne: di queste, 35 pazienti sono riuscite a portare a termine il trattamento senza dover ricorrere alla parrucca. Questo significa che il casco refrigerante ha funzionato nel 56% dei casi, una percentuale in linea con gli altri istituti dove l’apparecchiatura viene utilizzata. Solo 5 donne sono state costrette ad interrompere il trattamento per intolleranza: problemi più che altro legati a sensazioni di freddo o cefalea”, commenta Claudio Dazzi, direttore del Day hospital oncologico.
Insomma, se davvero questo casco aiuta la donne colpite da un tumore a superare più facilmente quello stigma visibile legato alla chemioterapia e che trascina in un vortice di ansie e stress, allora speriamo di trovarne sempre di più nei nostri centri specializzati.
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Germana Carillo