Tumore al pancreas: i sintomi a cui prestare attenzione, come si diagnostica e il tasso di letalità del cancro che ha colpito Fedez
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“Mi ritengo parecchio fortunato”: con queste parole Fedez è tornato a parlare del tumore che l’ha colpito e dell’operazione a cui è stato sottoposto lo scorso marzo per asportarlo.
Sul delicato tema è intervenuto durante la presentazione di Love Mi, il concerto-evento a scopo benefico (che si terrà in Piazza del Duomo a Milano il 28 giugno e a cui prenderà parte anche J-Ax.
È arrivato l’esame istologico. – ha raccontato il cantante milanese, marito dell’influencer e imprenditrice Chiara Ferragni – Il tumore era molto raro, è quello di Steve Jobs, la fortuna è che non ha una classificazione in cancerogeno benigno ma in G1, G2 e G3. Il mio era G1, il che vuol dire ‘tanto c..lo’. Non ha preso i linfonodi e non avevo micrometastasi, per cui non ho dovuto fare chemioterapia. Al 90% posso dire che va tutto bene. È come se vedessi il mondo a colori. È stata un’operazione importante, sono stati rimossi duodeno, cistifellea, pancreas e un pezzo di intestino ma sto facendo attività fisica e mi ritengo molto molto fortunato.
La grande fortuna per Fedez è stato prendere la malattia in tempo, come ha sottolineato lui stesso, visto che per questo tipo di tumore in molti casi la diagnosi arriva troppo tardi e che non si manifesta con sintomi particolari.
Come si manifesta la malattia
Purtroppo il cancro al pancreas in fase precoce non dà sintomi importanti e quando sono presenti possono essere confusi con altri disturbi. I primi problemi possono comparire quando la malattia si è già diffusa agli organi vicini e ha bloccato i dotti biliari. In questi casi tra i sintomi più diffusi rientrano:
- perdita di peso e di appetito
- ittero (colorazione gialla degli occhi e della pelle)
- dolore nella parte superiore dell’addome o nella schiena
- debolezza
- nausea
- diabete (che colpisce tra il 10% e il 20% dei pazienti affetti da questo tumore)
Diagnosi
Per diagnosticare il tumore al pancreas l’esame più indicato è la TAC (in grado di rilevare la malattia e l’eventuale diffusione a linfonodi, fegato e dotti biliari). Un altro accertamento molto importante è quello ecografico, sia esterno dell’addome che all’interno, che viejne effettuato per via endoscopica attraverso lo stomaco e il duodeno.
Inoltre, in presenza di ittero è fondamentale controllare se i dotti biliari sono ostruiti attraverso esami come la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), la colangiografia transepatica percutanea e la colangiorisonanza magnetica (meno invasivo dei primi due).
Un tumore difficile da curare
A differenza di altri tumori, quello del pancreas risulta essere uno dei più letali. Circa tre quarti dei malati va incontro alla morte entro un anno dalla diagnosi e a 5 anni dalla scoperta della malattia sono vivi solo 8 pazienti su 100. Solitamente si interviene con l’asportazione chirurgica, ma questa da sola non è sufficiente a contrastare la malattia. Bisogna aggiungere inoltre che non tutti i pazienti sono candidabili all’asportazione: questa viene eseguita, infatti, in circa il 20-30% dei casi. Risultano fondamentali anche trattamenti come chemioterapia, che sempre più spesso viene prescritta prima della chirurgia, mentre in altri casi è indicata la radioterapia.
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