Un braccialetto che rileva la nostra esposizione alle sostanze tossiche. Quanto è inquinato l’ambiente in cui viviamo e con quali sostanze potenzialmente pericolose per la salute siamo a contatto ogni giorno?
Un braccialetto che rileva la nostra esposizione alle sostanze tossiche. Quanto è inquinato l’ambiente in cui viviamo e con quali sostanze potenzialmente pericolose per la salute siamo a contatto ogni giorno?
I ricercatori della Oregon State University sono partiti da comuni braccialetti in silicone con l’idea di trasformarli in semplici dispositivi in grado di percepire la presenza di quasi 1400 composti chimici diversi.
Ora un imprenditore ha avviato una campagna su Kickstarter per rendere questi braccialetti disponibili a tutti. L’azienda MyExposome ha deciso di sfruttare la nuova tecnologia della Oregon State University per realizzare questi braccialetti su larga scala.
In questo modo più persone saranno in grado di indossare i braccialetti e di raccogliere dati utili per comprendere le conseguenze per la nostra salute dell’esposizione alle più disparate sostanze tossiche che inquinano l’ambiente in cui viviamo.
Questi braccialetti dopo uno speciale trattamento sono in grado di assorbire le sostanze chimiche presenti nell’ambiente, a partire dagli ingredienti dei profumi o di altri prodotti per la cura della persona, fino ai ritardanti di fiamma, ai pesticidi, alla caffeina, alla nicotina o agli ingredienti dei prodotti antipulci per gli animali domestici.
I braccialetti sono stati progettati per imitare il comportamento delle membrane biologiche, a partire dalle membrane cellulari, che sono in grado di assorbire i composti chimici volatili e semi-volatili. Tra le sostanze rilevabili non sono però presenti metalli come piombo e cromo.
I ricercatori dell’OSU hanno chiamato i braccialetti Personal Passive Samplers e li hanno utilizzati per uno studio condotto a New York City con l’obiettivo di misurare l’esposizione alle sostanze chimiche delle donne nell’ultimo trimestre della gravidanza.
Chi utilizzerà i braccialetti quando arriveranno sul mercato, avrà a disposizione delle risorse online per comprendere l’origine e la tipologia delle sostanze rilevate. Al momento i prezzi per richiedere un’analisi scientifica delle sostanze rilevate dal braccialetto dopo averlo indossato per una settimana sono elevati, ma l’azienda spera di poterli ridurre nel corso del tempo.
Entro la fine dell’anno alcuni braccialetti verranno inviati in Africa Occidentale per aiutare gli agricoltori a capire come ridurre la loro esposizione ai pesticidi e ad altre sostanze utilizzate nella coltivazione.
Infine, l’Environmental Defense Fund ha raccolto i dati relativi ai 28 partecipanti che all’interno del progetto A Week in Chemicals hanno indossato il braccialetto per una settimana per rilevare la propria esposizione alle sostanze tossiche. Qui tutti i dati emersi dallo studio. Pensate che questa novità potrebbe essere utile anche in Italia?
Fonte foto: myexposome.com
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