La conta spermatica e la concentrazione degli spermatozoi hanno subito un allarmante calo nei Paesi occidentali per decenni, mentre altri disturbi sessuali maschili come malformazione del pene o cancro ai testicoli sono in aumento. La colpa è anche delle sostanze tossiche che alterano gli ormoni. Lo studio che getta nuova luce sul potenziale danno dei cocktail chimici
Bisfenolo, diossine e molte altre sostanze tossiche interferiscono con gli ormoni e danneggiano la qualità dello sperma in un mix che, secondo una nuova ricerca, è presente nel nostro organismo a livelli “sorprendenti”, fino a 100 volte quelli considerati sicuri.
È quanto emerge da uno studio della Brunel University di Londra secondo cui, tra tutte, il BPA è la sostanza chimica più preoccupante, anche e soprattutto alla luce del fatto che i lavori precedenti si erano concentrati sugli ftalati, usati per lo più nella plastica. E non solo: non è la prima volta che si indaga su quanto la contaminazione ambientale possa incidere su sperma e infertilità.
Il bisfenolo A (BPA) era responsabile dei rischi più elevati, dicono gli scienziati. La sostanza chimica si trova nel latte e negli alimenti in scatola e, se i passaggi chiave per un sano sviluppo sessuale maschile si verificano durante la gravidanza, i risultati dello studio particolarmente rilevanti anche per le future mamme.
Lo studio
La ricerca, pubblicata su Environment International, ha valutato 9 sostanze chimiche, tra cui bisfenolo, ftalati e paracetamolo, in campioni di urina di quasi 100 uomini danesi di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Ha anche utilizzato i dati esistenti, principalmente dall’Agenzia europea per gli standard alimentari, per stimare l’esposizione delle persone ad altre 20 sostanze chimiche.
Questi dati sono stati confrontati con livelli accettabili di esposizione, derivati anche dalla letteratura scientifica. Ciò ha fornito una misura del potenziale impatto di ciascuna sostanza chimica, che è stata quindi sommata utilizzando un metodo consolidato per produrre una misura del rischio complessivo per il cocktail di sostanze chimiche in ciascun partecipante.
Tutti gli uomini sono stati esposti a esposizioni combinate considerate non sicure e il più esposto nello studio aveva livelli 100 volte superiori ai valori accettabili, con una media di 17 volte.
I ricercatori sono stati anche in grado di classificare le sostanze chimiche, con il BPA che è il principale fattore di rischio, seguito da diossine, paracetamolo e ftalati. Tuttavia, la rimozione del BPA non ha ridotto l’esposizione combinata a livelli accettabili.
Data la moltitudine di sostanze chimiche a cui sono esposti gli esseri umani – dicono i ricercatori – significa che quasi certamente abbiamo sottovalutato i rischi delle miscele.
Secondo la ricerca, inoltre, il numero di spermatozoi è diminuito della metà negli ultimi 50 anni circa. Ma, oltre all’impatto delle sostanze chimiche, secondo gli scienziati ci sono anche altre cause della caduta della qualità dello sperma, come il sovrappeso, la mancanza di attività fisica e il fumo.
Non stiamo dicendo che le sostanze chimiche siano l’unico fattore – ha affermato Kortenkamp, alla guida del team di ricercatori. Gli epidemiologi nutrizionali affermano che mangiare molti cibi grassi, formaggio, burro, molta carne grassa, non fa bene alla qualità dello sperma.
Questo studio non fa altro che aggiungersi alla crescente evidenza dell’impatto negativo di alcune sostanze chimiche sulla riproduzione umana.
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Fonte: Environment International
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