Come si trasmette il pericoloso batterio della legionella, potenzialmente letale, e quali sono i sintomi a cui prestare attenzione
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Di Legionellosi si sente parlare poco, ma negli ultimi giorni questa infezione è tornata alla ribalta a seguito della morte di David Sassoli, il giornalista e presidente del Parlamento europeo, stroncato proprio da una polmonite provocata da questo batterio.
Spesso le infezioni da Legionella pneumophila sono correlate alla contaminazione di impianti di distribuzione dell’acqua potabile per uso domestico o industriale. Infatti, serbatoi e tubature possono agire come amplificatori del microrganismo. Scopriamo come si trasmette questo pericoloso batterio e quali sono i sintomi da non sottovalutare.
Cause della legionella
Come anticipando, batterio Legionella pneumophila tende a colonizzare gli impianti idrici e tutti i luoghi dove l’acqua ristagna. Gli ambienti ideali per proliferare sono infatti quelli caldi e umidi dove la temperatura oscilla tra i 25 e i 55 gradi.
La malattia si trasmette inalando goccioline di acqua infetta dal batterio, e dunque non da persona a persona né bevendo acqua contaminata. Una volta entrato nel corpo attraverso le vie aeree, il microrganismo può penetrare e proliferare nei polmoni. Ecco perché particolarmente pericolose sono le docce ma anche l’aria che si respira in ambienti dove sono attivi dei condizionatori o umidificatori, gli spruzzi di irrigatori da giardino, fontane, strumenti dentistici, vasche idromassaggio, ecc.
Dalle statistiche sembra che in Italia ogni anno ci siano circa 1300 casi di legionella, in particolare ad ammalarsi sono anziani, persone affette da patologie croniche o con il sistema immunitario debole. Più colpiti sono gli uomini rispetto alle donne soprattutto nel periodo compreso tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
I sintomi
I sintomi della legionella sono soprattutto di tipo respiratorio: tosse secca o grassa, difficoltà a respirare ma anche febbre alta e brividi. Sono molto simili a quelli della più comune polmonite e per questo spesso la diagnosi non è immediata. Possono comparire però anche dolori muscolari, perdita di appetito, problemi gastrointestinali come la diarrea, neurologici e cardiaci.
Esiste una forma più leggera (febbre di Pontiac) e una più pesante della malattia (malattia del legionario), la prima ha un periodo di incubazione di 1-2 giorni, la seconda invece di 5-6 e se non tempestivamente riconosciuta può portare al decesso.
La terapia per contrastare la malattia è a base di antibiotici specifici.
Come evitarla
Sicuramente il mezzo più efficace che abbiamo per evitare di far proliferare la legionella è quello di mantenere sempre costantemente puliti i condizionatori e gli umidificatori. Sia quelli che abbiamo in casa che nei luoghi di lavoro o nei centri sportivi, dovrebbero essere regolarmente sottoposti a manutenzione periodica che, tra le altre cose, riesce appunto a prevenire contaminazioni e diffusioni batteriche.
Nello specifico va effettuata la pulizia e la disinfezione dei filtri, la decalcificazione di rubinetti e docce, lo svuotamento e la disinfezione dei serbatori di accumulo dell’acqua.
Naturalmente anche le reti idriche dovrebbero essere sempre costruite e controllate in modo tale da evitare ristagni d’acqua. Molto spesso, però, tutto ciò non è in nostro potere e ci dobbiamo rimettere nelle mani (e nella coscienza) di coloro che gestiscono i nostri comuni e i luoghi che frequentiamo (alberghi, impianti ricreativi, ecc.).
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