Il batterio contenente un gene chiamato Mcr-1, scoperto nel 2016, si trova già nel 25% dei pazienti ricoverati in ospedale in alcune aree della Cina. E rappresenta una vera minaccia per la salute umana.
Super batterio resistente agli antibiotici. Sta facendo il giro del mondo e si rivela sempre più una minaccia per la salute umana: il batterio contenente un gene chiamato Mcr-1, scoperto nel 2016, si trova già nel 25% dei pazienti ricoverati in ospedale in alcune aree della Cina. In più è stato individuato anche negli Stati Uniti e in altri 20 paesi.
È questo l’allarme da non sottovalutare di un gruppo di scienziati che hanno preso parte negli States a un congresso dell‘American Society for Microbiology.
Si tratta di una variante genetica di Klebsiella pneumoniae resistente all’antibiotico colistina, un farmaco salvavita nella lotta ad altri batteri considerati invulnerabili ai medicinali, aprendo all’ipotesi che in un imminente futuro banali infezioni o interventi chirurgici di routine possano mettere in pericolo la vita.
Perché è accaduto ciò? Perché negli ultimi decenni si è fatto degli antibiotici un uso sconsiderato tanto da aver favorito la creazione di batteri estremamente resistenti, che i medicinali non riescono più ad aggredire. È per questo che negli anni i medici hanno fatto poi ricorso alla Colistina, un antibiotico che era nato negli anni ’50 ma che poi era caduto in disuso anche a causa degli effetti collaterali notevoli sui reni. Ma questo farmaco è stato via via preso di nuovo in considerazione in molti trattamenti di batteri multi-resistenti. E ora la diffusione dell’Mcr-1 rende inutile anche quest’ultima arma.
Con “resistenza” ci si riferisce alla capacità di microrganismi come batteri, funghi, virus e altri parassiti di modificarsi adattandosi a nuove condizioni dopo essere stati esposti a farmaci come antibiotici, antifungini e antivirali. Di conseguenza, quei farmaci diventano inefficaci e le infezioni persistono nell’organismo aumentando il rischio di contagiare anche gli altri. Per l’Organizzazione mondiale della sanità si tratta di un’emergenza planetaria che riguarda anche l’Italia, seconda solo alla Grecia in Europa, e che provoca anche un aumento dei costi legati alla sanità in termini di ricoveri e cure.
“Il mondo rischia di trovarsi di fronte a un’apocalisse antibiotica – ha detto Sally Davies, Chief Medical Officer del Regno Unito -. Se non si fa qualcosa, operazioni di routine e semplici ferite potranno diventare mortali”.
Ad oggi, sono 700mila le persone che muoiono ogni anno per infezioni resistenti agli antibiotici e questo numero salirà a 10 milioni nel 2050. La tubercolosi, per esempio, è tornata a diffondersi nel mondo nella forma resistente Mdr-Tb, uccidendo ogni anno quasi 200mila persone. E, secondo gli esperti, il numero delle vittime crescerà in maniera esponenziale se non si farà qualcosa.
Germana Carillo