In Francia dodici bambini hanno riportato ustioni dopo aver giocato con frutti e foglie di fico: colpa delle furanocumarine presenti nel latice del fico
In Francia, un gruppo di bambini ha riportato ustioni a mani e braccia dopo aver giocato sotto un albero di fichi. Colpa delle furanocumarine, molecole fotosensibilizzanti che causano vesciche, gonfiore e dolore. E non si trovano solo nei fichi.
Bambini ustionati dopo aver giocato con i fichi
Una dozzina di bambini in gita sull’isola francese di Aix, ha riportato ustioni di secondo grado alle mani e alle braccia, dopo aver giocato sotto un albero di fico.
Sembra che i bambini abbiano spremuto i fichi tra le mani, imbrattandosi del latice presente nella buccia del frutto e in altre parti della pianta, tra cui le foglie e il tronco. Trasportati d’emergenza in ospedale, la diagnosi è stata subito chiara ai medici che hanno potuto attribuire la colpa delle ustioni proprio al latice che sgorga dalle cellule del fico. Il latice contiene infatti delle molecole chiamate furanocumarine (in particolare bergaptene e psoralene) con proprietà fotosensibilizzanti o fototossiche.
Esponendo la pelle al latice del fico e successivamente al sole si corre un elevato rischio di ustioni che possono essere anche molto gravi.
È ciò che è successo a questi bambini francesi, che hanno riportato vesciche su mani e avambracci. Le ustioni che hanno interessato questi bambini sono state piuttosto gravi: i piccoli sono infatti riusciti a tornare a scuola solo un mese dopo l’accaduto e i più gravi saranno costretti a indossare guanti e fasciature per ben due anni per proteggersi dal sole.
Perché i fichi causano ustioni
Il latice del fico è presente nel tronco della pianta, nelle foglie e nelle bucce dei frutti: si tratta di un liquido denso e bianco, visibile quando si incidono parti della pianta. Tra i vari composti chimici presenti nel latice del fico, ci sono anche le furanocumarine, molecole con azione fototossica.
Le furanocumarine o psoraleni sono tra le sostanze fotosensibilizzanti più conosciute e studiate. Si tratta di molecole dotate di una struttura in grado di assorbire i fotoni dei raggi solari. Le furanocumarine sono capaci di accumulare energia dai fotoni e di mantenere elevato il loro livello energetico nel tempo, per poi scaricare tutta l’energia di eccitazione in una volta, verso l’interno.
Se le furanocumarine vengono in contatto con la pelle e successivamente ci si espone al sole, l’energia accumulata e riversata tutta insieme causa scottature solari e ustioni che possono essere anche gravi. In alcuni casi si possono anche formare macchie scure iperpigmentate che possono perdurare anni sulla pelle.
Le furanocumarine non sono presenti solo nel fico ma anche in altre piante o parte di piante: si trovano ad esempio nei frutti del sedano e in moltissimi oli essenziali.
Esempi di oli essenziali fotosensibilizzanti sono ad esempio quelli di bergamotto, lime, tagete, cumino e angelica. In misura minore, risultano fotosensibilizzanti anche gli oli essenziali di arancio amaro, pompelmo e limone.
Sebbene gli oli essenziali, nel caso degli agrumi, si estraggano dalla spremitura della buccia, è bene prestare attenzione anche al succo di questi frutti: meglio evitare di preparare spremute sulla spiaggia o all’aperto nei mesi estivi, dunque.
Se la pelle viene a contatto con succhi di agrumi, oli essenziali fotosensibilizzanti o latice di fico occorre risciacquare la zona esposta alla sostanza ed evitare l’esposizione ai raggi solari per le successive ventiquattro ore.
Attenzione anche all’oleolito di iperico e agli integratori a base di iperico usati come doposole il primo per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie, e come antidepressivo il secondo. L’ipericina presente nella pianta di iperico ha azione fotosensibilizzante e la sua azione è simile a quella delle furanocumarine.
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