Influenza australiana e non solo: in questi giorni di festa saremo alle prese con più di un tipo di virus. Di cosa si tratta, come si curano e quali sono i sintomi delle malattie più diffuse in questo periodo
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È boom di virus sotto l’albero di Natale, ma attenzione: non c’è solo il SARS-CoV-2. A fare da protagonisti sono anche l’influenza stagionale, quest’anno denominata “australiana”, e il virus sinciziale, che colpisce soprattutto i bambini. Ma quali sono i sintomi, le durate previste e i trattamenti corretti per ciascuna delle patologie virali stagionali di quest’inverno?
L’influenza stagionale “australiana” è il secondo virus più diffuso nel mese di dicembre 2022 dopo il SARS-CoV-2, come spiegano dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie.
I virus influenzali più diffusi sono quelli del tipo A. Alla 50ma settimana è stato già raggiunto il picco stagionale, con numeri più elevati rispetto alle ultime 14 epidemie influenzali stagionali e con un anticipo di qualche settimana rispetto agli altri anni.
Non ci sono dunque solo influenza e COVID-19, ma numerosi altri virus stanno circolando e provocano sintomi simili a quelli influenzali, anche se spesso con caratteristiche diverse. Tutti questi virus vengono spesso scambiati per influenza e, inoltre, può accadere di essere colpiti in momenti successivi da più virus: non si tratta in questo caso di un ritorno dell’influenza , “ma per l’appunto di malattie differenti”.
I sintomi comuni e i rimedi
I sintomi che ci consentono di diagnosticare le forme “influenzali o simil-influenzali” sono dati (ECDC, 2008) dall’improvviso e rapido insorgere di almeno uno tra i sintomi generali come:
- febbre o febbricola
- malessere/spossatezza
- mal di testa, dolori muscolari
- tosse
- mal di gola
- respiro affannoso
Tranne i casi di complicazioni, tutti i virus in circolazione hanno trattamenti simili finalizzati a controllare, se necessario, i sintomi. Esistono anche farmaci antivirali per l’influenza, ma il loro impiego è marginale e solo raramente indicato.
Il rimedio migliore per la stragrande maggioranza delle persone colpite dai virus respiratori è senza dubbio quello di rimanere a letto e a riposo almeno per 5 giorni, bere molti liquidi e seguire un’alimentazione leggera e nutriente.
Da evitare in maniera assoluta la somministrazione di antibiotici, salvo l’indicazione prescrittiva del medico in caso di complicanze nei soggetti a maggior rischio, dicono dalla SIMG.
L’influenza australiana
Dopo un’incubazione di 1-2 giorni, l’influenza dura circa 4-5 giorni e, solo in alcuni casi, può durare fino a 7 giorni.
Il malanno di stagione si presenta con i classici sintomi influenzali, ossia febbre alta con i brividi, raffreddore e mal di gola, dolori articolari, stanchezza e spossatezza. Chi, invece, dovrebbe maggiormente preoccuparsi sono le donne in gravidanza, gli anziani, i pazienti con malattie croniche o sottoposti a terapie che indeboliscono il sistema immunitario e, infine, i bambini tra i 6 mesi e i 5 anni.
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Il virus respiratorio sinciziale
L’altro tipo di virus cui gli esperti raccomandano di fare attenzione, è il virus respiratorio sinciziale. Si annovera tra i più comuni paramixovirus e colpisce soprattutto i neonati. Esistono due gruppi di virus respiratorio sinciziale, A e B, che si differenziano in base alle diverse forme della glicoproteina G presente sulla capsula virale.
Oltre ai classici sintomi influenzali, il virus sinciziale si può accompagnare anche a:
- riniti
- otiti
- bronchiti
- polmoniti
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Fonte: SIMG
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