Attenzione al biossido di titanio nei dentifrici: “viene assorbito dalla mucosa orale”

Un nuovo studio prova che il biossido di titanio viene assorbito dalla mucosa orale con possibili effetti dannosi, meglio evitare dunque i dentifrici che ancora contengono questa sostanza, già bandita dall'Ue come additivo alimentare

Del biossido di titanio (E 171) si è parlato molto negli scorsi anni. Questa sostanza, in seguito ad una serie di studi che ne testimoniavano la pericolosità se ingerita (ma anche inalata), è stata definitivamente vietata come additivo alimentare nell’Ue già dal 2022. Leggi anche: Biossido di Titanio ufficialmente vietato dalla Ue: ecco i prodotti che non potranno più contenerlo a partire dal 7 agosto

Il biossido di titanio si trova però ancora presente nei farmaci (dove è stato previsto più tempo per poterlo sostituire) e nei cosmetici dove è considerato sicuro. Con una grande eccezione: i dentifrici.

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Questi prodotti per l’igiene, infatti, sono particolarmente delicati in quanto si utilizzano in bocca ed è difficile pensare che, sia pur piccolo, un certo quantitativo di biossido di titanio non venga ingerito o assorbito dalla mucosa orale.

Ora lo conferma anche una ricerca, condotta dall’Università di Tolosa in collaborazione  con quella del Lussemburgo e pubblicata su Nanotoxicology.

Lo studio, purtroppo effettuato anche su animali, ha misurato la penetrazione delle particelle E171 in vivo nella mucosa buccale dei maiali e in vitro su cellule TR146 buccali umane.

I risultati hanno mostrato che la mucosa permette l’assorbimento delle nanoparticelle, di conseguenza vi sono dei rischi, dato che questa sostanza è pericolosa proprio se ingerita (o assorbita).

Come scrivono gli esperti:

Segnaliamo l’elevata permeabilità delle cellule epiteliali buccali umane alle particelle di TiO in vitro. Dopo che queste cellule sono state esposte all’additivo alimentare per 2 ore, le particelle generavano stress ossidativi e genotossici che erano principalmente dannosi per le cellule in proliferazione. Ciò solleva la questione delle possibili conseguenze avverse per quanto riguarda il costante turnover della mucosa buccale o durante la riparazione e la rigenerazione della ferita.

biossido di titanio dentifrici studio

@Nanotoxicology

L’E171, infatti, presenta dei rischi di citotossicità e genotossicità che l’Europa dovrebbe valutare attentamente prima di poter dire che l’uso di questa sostanza sia sicuro nei dentrifrici.

Lo stesso discorso, ovviamente, vale per i farmaci e nelle conclusioni dello studio si legge:

Il nostro studio sostiene che l’esposizione buccale dovrebbe essere presa in considerazione per le valutazioni del rischio TiO 2 quando viene utilizzato come additivo alimentare in prodotti alimentari comuni, in prodotti per l’igiene orale come il dentifricio o come agente di rivestimento in varie forme di somministrazione di farmaci farmaceutici, compresi quelli per la via sublinguale.

Gli autori si augurano che questa ricerca faccia riflettere i produttori di dentifrici e li convinca a sostituire in maniera definitiva il biossido di titanio nei loro prodotti. Tra l’altro, questa sostanza non è affatto indispensabile nelle formulazioni in quanto serve solo per colorare di bianco il dentifricio e per opacizzare la pasta, caratteristiche particolarmente gradite dai consumatori.

Ma dentifrici senza biossido di titanio già esistono quindi è possibile trovare una mediazione tra le esigenze dei produttori e la massima sicurezza dei consumatori.

Considerando le evidenze di questo studio, vi consigliamo di scegliere dentifrici che non contengono biossido di titanio, in etichetta presente con la sigla CI 77891 oppure con la dicitura “titanium dioxide”.

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Fonte: Nanotoxicology 

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