Aspirina, contrordine dei medici: i rischi mortali superano i benefici per le malattie cardiache e ictus

L’aspirina è consigliata spesso a chi rischia maggiormente malattie cardiache o ictus, ma i benefici sono davvero maggiori dei rischi? Secondo le nuove linee guida sulla prevenzione della malattie cardiovascolari dell’American College of Cardiology, questo farmaco non dovrebbe essere consigliato con tanta leggerezza.

L’aspirina è consigliata spesso a chi rischia maggiormente malattie cardiache o ictus, ma i benefici sono davvero maggiori dei rischi? Secondo le nuove linee guida sulla prevenzione della malattie cardiovascolari dell’American College of Cardiology, questo farmaco non dovrebbe essere consigliato con tanta leggerezza.

Le linee guida a cui facciamo riferimento sono quelle presentate congiuntamente dall’American College of Cardiology e dall’American Heart Associated che hanno visto la loro pubblicazione sul Journal of American College of Cardiology. Queste sembrano contraddire decenni di consuetudini mediche raccomandando esplicitamente di NON utilizzare come strategia preventiva di salute contro ictus o infarto aspirina a basso dosaggio (75-100 mg) ovvero cardioaspirina o aspirinetta.

Come si legge:

“L’aspirina deve essere usata di rado nella prevenzione primaria di routine di ASCVD (rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica) a causa della mancanza di evidenti benefici”

In sostanza le nuove linee guida suggeriscono che la maggior parte degli adulti non dovrebbero assumere aspirina giornaliera a basso dosaggio per prevenire un primo infarto o ictus.

Sulla base degli studi ASPREE, ARRIVE e ASCEND, le linee guida ACC / AHA concludono che il rischio di effetti collaterali dell’aspirina, in particolare di sanguinamento, supera il potenziale beneficio. I rischi aumentano tra l’altro con l’età.

L’avvertimento non riguarda però persone con malattie cardiovascolari accertate, in cui i benefici dell’aspirina giornaliera sono risultati superiori ai rischi.

Ma cos’è l’aspirina?

L’acido acetil-salicilico chimico, comunemente noto come aspirina, è una forma sintetica di acido salicilico, composto che si forma quando la salicina, sostanza amara presente naturalmente all’interno di piante come la corteccia del salice bianco, viene scomposta all’interno del corpo umano.

Mentre l’acido salicilico si trova naturalmente nelle piante come i salicilati, l’acido acetil-salicilico non esiste in natura e viene prodotto solo attraverso la sintesi industriale. Inoltre, la modificazione chimica dell’acido salicilico naturale con un gruppo acetilico determina l’acetilazione dell’emoglobina, cioè essenzialmente si va a modificare chimicamente la funzione strutturale naturale dei nostri globuli rossi e la successiva emodinamica.

Questo potrebbe essere il motivo per cui l’aspirina è stata collegata a una gamma così ampia di effetti indesiderati sulla salute tra cui:

Come al solito il da farsi va valutato caso per caso. Pertanto, la decisione di iniziare a prendere regolarmente aspirina dovrebbe scaturire da una discussione dettagliata con il proprio medico come parte di una strategia globale per ridurre il rischio cardiovascolare che comprenda sana alimentazione e attività fisica.

In alternativa vi avevamo parlato di alcune piante dallo spiccato potere antinfiammatorio che potrebbero essere una valida alternativa, sempre da valutare prima con un esperto in base alle proprie condizioni di salute.

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Francesca Biagioli

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