Aspergillosi invasiva: se hai questi sintomi respiratori potrebbe essere colpa della muffa che è diventata resistente ai fungicidi

L’aspergillosi è una malattia che colpisce l’apparato respiratorio e che è provocata da un comune tipo di muffa, Aspergillus fumigatus, diffuso in ogni parte del mondo. La maggior parte delle persone respira quotidianamente le spore della muffa ogni giorno, senza contrarre la malattia. Tuttavia, le persone con un sistema immunitario debole o con patologie pregresse hanno un rischio maggiore di sviluppare forme gravi della malattia.

L’aspergillosi invasiva (AI) è una forma grave di aspergillosi che solitamente colpisce persone immunodepresse, che hanno subito trapianti di organi o di cellule staminali, che sono affette da alcune malattie che colpiscono l’apparato respiratorio (come ad esempio la fibrosi cistica o il Covid-19). Conosciamo meglio questa malattia, i suoi sintomi e il trattamento per scongiurare le forme più gravi dell’infiammazione.

(Leggi anche: Questi funghicidi chimici hanno modificato la comune muffa che ora potrebbe infettarti e diventare addirittura letale)

Sintomi dell’AI

La sintomatologia dell’aspergillosi invasiva, almeno nelle sue prime fasi, è comune a quella di altre malattie del sistema respiratorio, e ciò rende ancora più difficile una diagnosi efficace in tempi brevi. I primi sintomi che si manifestano sono infatti febbre, tosse che può provocare la fuoriuscita di sangue dalla bocca (emottisi) e difficoltà respiratorie come fiato corto o respiro sibilante.

Con l’aggravarsi della malattia e il progressivo peggioramento delle condizioni di salute, i sintomi si aggravano e arrivano a comprendere anche mal di testa, problemi alla vista, dolori articolari o al torace, lesioni cutanee. Se non trattata in tempo e con i giusti farmaci, questa forma di aspergillosi può condurre alla morte.

Diagnosi precoce

L’aspergillosi invasiva è una malattia insidiosa e difficile da diagnosticare in maniera efficace prima che i sintomi non siano troppo gravi. Finora la diagnosi può essere confermata solo attraverso l’identificazione della muffa all’interno di campioni di tessuto prelevati attraverso la biopsia. Poiché già il prelevamento di tessuto per la diagnosi può risultare pericoloso, molti pazienti ricevono un trattamento antimicotico empirico senza sottoporsi a biopsia.

Tuttavia, anche il trattamento farmacologico con farmaci antimicotici non è privo di rischi e comporta diversi effetti collaterali. Ecco perché si sta cercando di mettere a punto test diagnostici specifici ed affidabili, che possano essere utilizzati per segnalare l’insorgenza precoce dell’infezione e consentire il trattamento farmacologico corretto e mirato.

Al momento sono allo studio i primi tentativi di diagnosi basati sullo studio del siero immunitario dei pazienti in cui si sospetta l’AI, per rilevare l’eventuale presenza dell’antigene galattomannano; interessanti anche i progressi fatti nell’uso di anticorpi monoclonali per rilevare le molecole distintive dell’infezione.

Se si soffre di patologie respiratorie quali asma o fibrosi cistica e se si avverte un cambiamento nel proprio respiro, è importante parlarne immediatamente con il proprio medico curante: in caso di aspergillosi invasiva, un trattamento tempestivo è fondamentale.

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Fonti: Advances in Applied Microbiology / National Library of Medicine / CDC

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