Il rischio di depressione aumenta del 13% per ogni aumento di 1 microgrammo per metro cubo di particolato fine (PM2.5). Ma l'esposizione al particolato aumenta anche le probabilità di soffrire di ansia e altri disturbi
Già in passato altri studi avevano dimostrato gli effetti nocivi dell’inquinamento atmosferico sulla salute mentale. Secondo una ricerca pubblicata su Environmental Health Perspective, chi trascorre almeno 6 mesi in un’area – con il doppio del limite del particolato fine (PM2.5) stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) -, avrebbe una probabilità del 10% maggiore di sviluppare depressione rispetto a coloro che vivono in un luogo che rispetta quel limite.
E ora altri due studi, presentati nel corso del seminario “RespiraMi: Recent Advances on Air Pollution and Health”, co-organizzato dalla Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dalla Fondazione Internazionale Menarini, hanno evidenziato lo stesso pericoloso legame tra inquinamento atmosferico e salute mentale. Non solo perché lo smog aumenta il rischio di malattie mentali ma anche perché, a quanto pare, peggiora quelle già presenti.
La ricerca ha preso in esame quasi 2 milioni di persone per un arco di tempo di 8 anni, dal 2011 al 2019, e ha così rilevato che il rischio di depressione aumenta del 13% per ogni aumento di 1 microgrammo per metro cubo di particolato fine (PM2.5).
L’esposizione al particolato aumenta anche le probabilità di soffrire di ansia, circa del 9%, e addirittura di schizofrenia, del 7%. Stessa cosa per le prescrizioni di antidepressivi, che aumentano dell’1,3%, e antipsicotici, con un aumento del 4%.
A tal proposito, Sergio Harari, co-presidente del Seminario, ha affermato:
Questi nuovi preoccupanti dati sugli effetti nel lungo termine dell’inquinamento, indicano che lo smog è un concreto pericolo non solo per cuore e polmoni, ma anche per il cervello.
L’esperto ha sottolineato che – i risultati preliminari dei nuovi studi indicano che lo smog può essere tossico sul funzionamento cerebrale al punto da provocare anche patologie psichiatriche, probabilmente attraverso un incremento dell’infiammazione generale o per un’alterazione delle difese antiossidanti. – E che i danni riguardano le persone di tutte le età.
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FONTE: Fondazione Internazionale Menarini
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