Secondo gli esperti esiste una vera e propria dipendenza da smartphone, la nomofobia, che può portare ad essere stressati e soffrire di calo d'attenzione e attacchi d'ansia
Avete mai sentito parlare della nomofobia? Con questo termine è stata individuata una nuova forma di dipendenza: quella da smartphone! Ansia, stress e addirittura attacchi di panico potrebbero derivare da un uso esagerato di questi dispositivi elettronici da cui alcune persone non riescono proprio a separarsi.
Questa “patologia” tipica dei nostri tempi comparirebbe proprio nel momento in cui per qualche motivo rimaniamo senza smartphone, non c’è campo oppure la batteria è completamente scarica e quindi è impossibile ricevere notifiche e controllare se sono arrivati nuovi sms o messaggi in chat. Ecco allora che in alcuni casi si può scatenare la “no mobile phone phobia”, termine inglese con cui è classificata la moderna patologia.
Già dal 2008 gli esperti parlano di questo fenomeno particolarmente diffuso tra i giovani tra i 18 e i 24 anni. Grazie a degli studi iniziati in quell’anno e condotti dal Pew Research Center si è potuto notare come il 53% dei giovani presi a campione evidenziava la dipendenza da smartphone, percentuale che saliva al 66% nel 2012.
Ma cosa avviene esattamente a livello fisico? A questo quesito ha risposto il professor David GreenField della facoltà di Psichiatria dell’Università del Connecticut: “Questa nuova forma di dipendenza dipende da un malfunzionamento della dopamina, il neurotrasmettirore che regola il circuito celebrale della ricompensa, spingendo a compiere un’azione per avere in cambio un premio. Considerando i messaggi come un premio, il fatto di non sapere quando arriverà una nuova notifica, costringe il cervello della persona affetta dalla patologia a controllare continuamente”.
Oltre a stress e ansia tutto questo può comportare calo dell’attenzione, scarso interesse per le attività quotidiane e i rapporti nel mondo reale.
Francesca Biagioli
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