L'anemia può avere diverse cause, la più comune rimane la carenza di ferro, più frequente nelle donne
Anemia. Un problema che colpisce soprattutto le donne e che può avere diverse cause, ben 17, di cui la più frequente rimane però la mancanza di ferro. Sono questi i dati riportati dalla rivista Blood che fanno riferimento ad un rapporto sulla diffusione di questa problematica tra il 1990 e il 2010.
Dal rapporto emerge come l’insorgere di questa patologia sia un po’ diminuito negli ultimi anni ma anche che purtroppo, chi ne soffre, risente particolarmente a livello fisico e psicologico di sintomi (astenia, cefalea, stanchezza cronica, ecc.) che vengono percepiti come peggiori di quelli di altri tipi di malattie, anche più serie o difficili da curare come ad esempio la depressione e le malattie respiratorie croniche.
Cerchiamo di capire meglio in cosa consiste l’anemia da mancanza di ferro. Innanzitutto va detto che ogni persona ha delle scorte di ferro di circa 3-4 grammi, una piccola parte (circa 1 grammo) accumulate nel fegato, milza e midollo osseo e il resto legato invece all’emoglobina, proteina dei globuli rossi essenziale per trasportare l’ossigeno all’interno del corpo. Tutto ciò è importante per capire che inizialmente, anche in caso di carenze di ferro, potrebbero non subentrare sintomi di anemia proprio perché il nostro organismo (intelligente) per prima cosa va a utilizzare le scorte che ha.
Bisogna quindi distinguere due possibilità: l’iposideremia, ovvero carenza di ferro senza anemia perché il corpo ha ancora le sue riserve da cui attingere, e la vera e propria anemia. Per capire se si sta in una delle due situazioni bisogna fare specifici esami del sangue che valutino: emocromo, tasso di emoglobina, sideremia (ferro non legato ad emoglobina), ferritina (proteina utile a fare scorta di ferro) e saturazione della transferrina (altra proteina che serve a trasportare il ferro nel sangue). Una volta ottenuti questi dati il medico potrà stabilire qual è il problema nello specifico.
Ma torniamo alle cause di una possibile anemia. Queste possono essere: uno scarso apporto di ferro assunto con l’alimentazione, problemi di assorbimento, gravidanza, perdita eccessiva di sangue (mestruazioni, emorroidi, ulcere, ecc.), presenza di una gastrite o atrofia del duodeno. Un’altra situazione in cui si può incorrere in anemia è quando l’organismo presenta un’infezione da Helicobacter pylori che, presente nel duodeno, può compromettere l’assorbimento del ferro.
Se si tratta di un’anemia dovuta ad un errato stile alimentare o a un male assorbimento di ferro causato sempre da abitudini sbagliate (come ad esempio quella di bere caffè e tè ai pasti) vi potranno venire in aiuto alcuni rimedi, cure naturali e piccoli accorgimenti da mettere in pratica come quello di mangiare verdure a foglie verde con l’aggiunta di un po’ di succo di limone (la vitamina C infatti facilità l’assorbimento del ferro).
Francesca Biagioli
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