La demenza è una diagnosi devastante, non solo per la persona malata ma anche per i suoi cari. Una recente ricerca ha individuato la disfunzione olfattiva come possibile marker precoce di demenza.
La demenza descrive un gruppo di sintomi associati al progressivo declino del cervello. Al momento non esiste una cura, ma la ricerca sta studiando attivamente i primi marcatori del declino cerebrale.
L’obiettivo è identificare i meccanismi che danno origine alla malattia nella speranza di trovare il modo per contrastarla.
Uno studio pubblicato lo scorso anno su Diabetes Research and Clinical Practice ha concluso che la disfunzione olfattiva predice lo sviluppo di demenza nei pazienti più anziani con diabete di tipo 2.
Questo studio mirava a indagare se la disfunzione olfattiva potesse essere un marker precoce di demenza nei pazienti malati di diabete. La disfunzione olfattiva è definita come la capacità ridotta o distorta di sentire l’odore del cibo.
(Leggi anche: Alzheimer: 5 sane abitudini che dovresti avere se hai più di 65 anni per vivere di più e prevenire la demenza)
Lo studio
Lo studio ha incluso 151 pazienti giapponesi più anziani con diabete di tipo 2, che non avevano una diagnosi di probabile demenza. La funzione cognitiva è stata monitorata nella coorte nel corso di cinque anni.
In tre anni, circa il 9% dei partecipanti allo studio ha sviluppato una probabile demenza. Il punteggio più basso del test olfattivo era significativamente associato allo sviluppo di una probabile demenza.
Diversi tipi di demenza possono colpire in modo diverso, e con sintomi differenti. Tuttavia, ci sono alcuni segnali precoci comuni che possono comparire qualche tempo prima della diagnosi.
Questi includono:
- perdita di memoria
- difficoltà di concentrazione
- trovare difficile svolgere attività quotidiane familiari
- fare fatica a seguire una conversazione
- essere confusi su tempo e luogo
- cambiamenti di umore.
La demenza non è una parte naturale del processo di invecchiamento, per questo è bene sempre parlarne con il proprio medico in caso di sintomi sospetti.
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Fonte: ScienceDirect
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