Alzheimer: una bevanda ricca di nutrienti rallenterebbe il declino mentale
Omega 3 e vitamine, un mix di sostanze nutritive contro l’Azheimer. La nutrizione è un importante fattore di rischio modificabile nella malattia di Alzheimer. È ormai scientificamente accertato, infatti, che un determinato tipo di alimentazione può essere d’aiuto nel prevenire anche una simile malattia degenerativa.
E ora una bevanda ricca di nutrienti rallenterebbe il declino mentale: lo dimostrerebbe una ricerca europea condotta per due anni su oltre 300 pazienti e inserita nell’ambito del “LipiDiDiet project”, un’iniziativa europea che punta a studiare l’impatto dei lipidi sulle performance cognitive, in particolare sulla prestazione neuronale e cognitiva nell’invecchiamento, nella malattia di Alzheimer e nella demenza vascolare.
PubblicatoPubblicato sulla rivista “The Lancet Neurology”, lo studio parte da un approccio già dimostrato in passato (e cioè che i grassi hanno un effetto sul rischio di demenza senile) e proverebbe che una bevanda costituita da un mix di sostanze nutritive, tra cui gli omega-3, potrebbe frenare il declino mentale nei malati di Alzheimer se assunta ogni giorno.
Si tratta di un “drink benefico”, denominato Fortasyn Connect, in grado di rallentare il decorso della malattia, con grassi omega-3, vitamine del gruppo B, antiossidanti e altri elementi.
“L’intervento nutrizionale – spiega Hilkka Soininen, dell’Università della Finlandia orientale, che ha condotto la ricerca – può aiutare a conservare tessuto cerebrale, memoria e capacità dei pazienti di cimentarsi in attività quotidiane, che sono considerati gli aspetti più significativi della demenza“.
Le capacità dei pazienti sono state poi misurate con la scala “Clinical Dementia Rating-Sum of Box” (o CDR-SB), che misura le capacità di svolgere le azioni di tutti i giorni e dai risultati è emerso che chi per due anni ha ingerito ogni giorno la bevanda mostrava una ridotta atrofia cerebrale rispetto a chi ha ingerito il drink placebo. In particolare, ai registrava una differenza media del 26% del volume dell’ippocampo, centro nevralgico della memoria. Inoltre, chi ha assunto Fortasyn Connect ha anche conservato migliori capacità mnemoniche e di gestione delle attività quotidiane.
“Sebbene non sia una cura per l’Alzheimer – ha sottolineato il coordinatore del progetto “LipiDiDiet”, Tobias Hartmann – l’intervento nutrizionale si è dimostrato efficace per rallentare il processo neurodegenerativo e, prima lo si intraprende, maggiore è l’effetto per il paziente”. La riduzione dell’atrofia cerebrale, in particolare, “dimostra che gli effetti della bevanda vanno ben oltre la diminuzione dei sintomi, un traguardo finora mai raggiunto”.
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La ricerca dovrà andare avanti e la bevanda approvata. Intanto il nostro consiglio non rimane quello di ascoltare sempre il parere degli esperti e di farvi seguire da un medico, l’unico che saprà indicare l’alimentazione corretta per ogni situazione.
Germana Carillo