Una nuova ricerca ha sviluppato uno specifico e preciso algoritmo, basato sull'intelligenza artificiale, che consentirà nel prossimo futuro di diagnosticare chi è ad alto rischio di infarto entro 5 anni.
Un nuovo studio ha sviluppato un nuovo strumento di intelligenza artificiale. La ricerca è stata condotta dai ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center, che hanno scoperto come misurare con precisione i depositi di placca nelle arterie coronarie, e prevedere il rischio di un infarto del paziente entro cinque anni.
Lo strumento necessita di un’ulteriore convalida prima di essere distribuito nelle cliniche, ma promette di ottenere automaticamente in pochi secondi ciò che in precedenza richiedeva fino a 30 minuti. (Leggi anche: Cuore: il ferro della carne rossa aumenta il rischio di malattie cardiache?)
Lo studio
La scansione nota come angiografia con tomografia computerizzata (CTA) è uno dei migliori strumenti che i medici hanno attualmente a disposizione per valutare i pazienti con malattie cardiache.
L’imaging CTA dei depositi di placca all’interno delle arterie coronarie è stato recentemente scoperto come il modo migliore per prevedere la probabilità di infarto di un paziente nel prossimo futuro.
L’autore del nuovo studio, Damini Dey, del Biomedical Imaging Research Institute di Cedars-Sinai ha affermato che:
La placca coronarica spesso non viene misurata perché non esiste un modo completamente automatizzato per farlo, ma ora possiamo usare uno strumento specifico per farlo.
Per creare lo strumento, i ricercatori hanno prima creato un algoritmo per riconoscere i depositi di placca, utilizzando un set di dati di immagini CTA di 921 pazienti. Lo strumento è stato quindi convalidato su un set di test di immagini di diverse centinaia di pazienti.
Successivamente, hanno esaminato la capacità dello strumento di prevedere futuri attacchi di cuore.
Dopo aver impostato una serie di soglie di volume della placca, affinché lo strumento funzioni, i ricercatori hanno scoperto che potrebbe stratificare accuratamente i pazienti in due categorie: quelli ad alto rischio e quelli a basso rischio di infarto entro cinque anni dalla CTA imaging.
Saranno necessari studi più ampi per addestrare meglio gli algoritmi su diverse popolazioni di pazienti. E anche quando la tecnologia sarà ottimizzata, ci saranno comunque ostacoli significativi all’accesso del paziente, poiché l’imaging CTA non è un metodo diagnostico economico o facilmente accessibile.
Tuttavia, il nuovo studio è un’entusiasmante dimostrazione del possibile futuro della medicina. Un futuro in cui gli strumenti di intelligenza artificiale possono analizzare rapidamente l’imaging diagnostico per fornire report sui rischi immediati dei pazienti.
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Fonte: The Lancet
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