Affrontare la perdita di una persona cara accelera (davvero) l’invecchiamento

La perdita di una persona cara, come un familiare, può accelerare il processo di invecchiamento biologico, secondo una recente ricerca condotta dalla Columbia University Mailman School of Public Health e dal Butler Columbia Aging Center, pubblicata su JAMA Network Open.

L’invecchiamento biologico si riferisce al declino progressivo delle cellule, dei tessuti e degli organi, aumentando il rischio di malattie croniche. Questo tipo di invecchiamento viene misurato attraverso marcatori del DNA noti come orologi epigenetici.

Lo studio ha evidenziato che coloro che hanno vissuto la perdita di un genitore, partner, fratello o figlio presentano segni di un invecchiamento biologico più rapido rispetto a chi non ha subito tali lutti. 

Allison Aiello, professoressa di Epidemiologia e autrice principale dello studio, ha spiegato che pochi studi hanno esaminato l’impatto della perdita di una persona cara su questi marcatori del DNA, soprattutto in campioni che rappresentano la popolazione statunitense. Lo studio ha dimostrato un legame significativo tra lutti subiti in diverse fasi della vita, dall’infanzia all’età adulta, e un invecchiamento biologico accelerato.

Lo studio

Condotto in collaborazione con il Carolina Population Center dell’UNC Chapel Hill, lo studio suggerisce che l’effetto dei lutti sull’invecchiamento può manifestarsi molto prima della mezza età e contribuire alle differenze di salute tra i vari gruppi etnici.

I ricercatori hanno utilizzato i dati del National Longitudinal Study of Adolescent to Adult Health, iniziato negli anni ’90, seguendo i partecipanti dall’adolescenza fino all’età adulta.

Aiello e il suo team hanno esaminato le perdite familiari subite dai partecipanti durante l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta, monitorando i loro effetti sull’invecchiamento biologico.

I dati sono stati raccolti attraverso diversi cicli di studio, includendo campioni di sangue per analisi del DNA nell’ultima fase. Si è osservato che quasi il 40% dei partecipanti ha subito almeno una perdita in età adulta, con la perdita dei genitori più comune in questa fase rispetto all’infanzia.

Il legame tra la perdita di persone care e l’invecchiamento biologico è risultato particolarmente forte nei partecipanti che hanno subito due o più lutti, soprattutto in età adulta.

I partecipanti di colore e ispanici hanno riportato un maggior numero di perdite rispetto ai caucasici. La ricerca ha anche indicato che le perdite multiple possono comportare un aumento del rischio di malattie cardiache, demenza e mortalità, con effetti che possono manifestarsi a lungo termine.

Aiello ha sottolineato che, mentre le perdite possono avere un impatto duraturo sulla salute a qualsiasi età, gli effetti possono essere più gravi durante periodi chiave dello sviluppo, come l’infanzia o la prima età adulta. La ricerca futura dovrebbe concentrarsi su come ridurre l’impatto sproporzionato delle perdite sui gruppi vulnerabili e su come fornire risorse adeguate per affrontare il trauma.

Fonte: Jama Network

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