Adrenalina, conosciamo meglio l'ormone della paura. Cos'è? Quando lo produciamo? Quali effetti?
Indice
ADRENALINA – Cos’è che spinge alcuni sportivi a lanciarsi con la tuta alare o a scalare le montagne più impervie o ancora a sfrecciare a più di 300 km orari su un circuito automobilistico? Cosa induce alcune persone a cimentarsi in imprese estreme, al limite delle capacità umane, mettendo a repentaglio la loro vita? Tra i diversi fattori, vi è sicuramente l’adrenalina, un ormone in grado di suscitare emozioni uniche, provocando contemporaneamente brividi di piacere e di paura.
L’adrenalina o epinefrina è un ormone prodotto dalla porzione midollare delle ghiandole surrenali e dal sistema nervoso centrale. È sintetizzata a partire dalla tirosina, aminoacido non essenziale, in seguito a sollecitazioni del sistema nervoso simpatico, che regola le funzioni automatiche e involontarie del nostro organismo. Viene rilasciata in tutte quelle situazioni che comportano paura, rischio, pericolo, minacce e stress sul piano fisico o emotivo e per tale ragione è conosciuta anche con l’appellativo di “ormone della paura”. Ma questo neurotrasmettitore può essere prodotto anche in conseguenza di eccitazione, esposizione a luci molto intense e forti rumori, dolore, ipoglicemia o ipotensione.
Nel linguaggio comune, l’aggettivo adrenalinico si riferisce a una situazione che fa paura e contemporaneamente dà energia e la cosiddetta “scarica di adrenalina” descrive quella particolare sensazione in cui i riflessi risultano acuiti, la soglia di vigilanza aumentata e le emozioni amplificate.
A livello ancestrale, l’adrenalina è collegata all’istinto di sopravvivenza e rappresenta una componente essenziale della cosiddetta reazione di ‘lotta o fuga’ (in inglese fight or flight), che si verifica in tutte le specie animali, compreso l’uomo. Di fronte ad una situazione di pericolo, in cui le uniche opzioni possibili sono fuggire o lottare per la vita, la produzione di adrenalina innesca la risposta fisiologica del nostro organismo, preparandolo ad uno sforzo muscolare più intenso. In condizioni avverse, infatti, quest’ormone determina la maggiore irrorazione dei vasi sanguigni, l’intensificazione della respirazione e l’attivazione delle scorte energetiche.
L’adrenalina è un ormone sistemico, nel senso che la sua produzione ha ripercussioni sull’intero organismo. Una volta secreta dalle ghiandole surrenali, attraverso il flusso sanguigno essa raggiunge i recettori situati nelle cellule del fegato, dei muscoli scheletrici, del cuore e del sistema vascolare. La sua azione è complessivamente volta a garantire una pronta ed efficace reazione al pericolo, fornendo maggiori livelli di energia ai muscoli e convogliando tutte le risorse verso organi e attività principali, attraverso una vasocostrizione e vasodilatazione selettiva e l’inibizione delle funzioni non essenziali.
Effetti dell’adrenalina
Schematizzando, gli effetti dell’adrenalina sono i seguenti :
- azione vasocostrittrice delle arteriole renali e della pelle
- azione vasodilatatrice delle arterie muscolari e coronariche
- aumento della pressione sanguigna
- dilatazione dei bronchi
- aumento del battito cardiaco
- stimolazione del metabolismo
- inibizione delle funzioni non essenziali (digestione e apparato riproduttivo)
- incremento dei livelli di energia attraverso il rilascio dei glucidi e degli acidi grassi
- miglioramento della funzione visiva (dilatazione della pupilla per poter vedere meglio al buio)
Eccesso di adrenalina
In condizioni normali, i livelli di adrenalina nel sangue si aggirano in un intervallo compreso tra i 20 e i 190 picogrammi per millilitro. Al di là dei picchi fisiologici che si manifestano come reazione a situazioni di tensione o pericolo, ci sono dei casi in cui si verifica un sovradosaggio di quest’ormone. Ad alti livelli di adrenalina, sono associate patologie anche gravi, tra cui :
- feocromocitoma: si tratta di un tumore che colpisce la zona midollare delle ghiandole surrenali, responsabile della secrezione di adrenalina. Causa ipertensione e una serie di complicazioni a livello della circolazione sanguigna
- infarto
- ipertensione
- nefroangiosclerosi: è una malattia a carico dei reni, che può interferire pesantemente nell’attività ormonale delle ghiandole surrenali. In alcuni casi questo disturbo determina una maggiore produzione di adrenalina, con conseguente ipertensione arteriosa.
Deficit di adrenalina
Quando invece i livelli di quest’ormone risultano insufficienti, il deficit può essere attribuito a:
- gravi infezioni in corso
- malattia di Addinson : si tratta di una patologia che colpisce le ghiandole surrenali, sia a livello della componente midollare che nella corteccia, principale responsabile della produzione di ormoni steroidei ( estrogeni e testosterone). I surreni non riescono più a compiere la fisiologica funzione di secrezione ormonale, con effetti collaterali quali assenza di mestruazioni, vertigini, dolori addominali, problemi psichici. I sintomi di questa malattia includono anche la bassa percentuale di adrenalina in circolo.
- morbo di Parkinson: è una malattia degenerativa a carico del sistema nervoso, che tra i suoi sintomi presenta la cosiddetta “ipotensione ortostatica”, ovvero il repentino abbassamento della pressione sanguigna nel passaggio dalla posizione distesa a quella eretta. Tale sintomo spesso dipende da un’insufficiente produzione dell’adrenalina da parte delle ghiandole surrenali.
- Sindrome di Waterhouse: è una malattia molto rara, ma dal decorso fulminante, che comporta ipotensione, problemi di coagulazione e una serie di infezioni. Tra i sintomi ci sono febbre ed emorragie sia cutanee che delle ghiandole surrenali.
Adrenalina sintetica
Oltre a quella naturalmente prodotta dalle ghiandole surrenali, l’adrenalina può essere sintetizzata in laboratorio e somministrata sotto forma di farmaco per il trattamento di :
- Shock anafilattico
- Ulcere duodenali perforanti con emorragie
- Elevata pressione oftalmica
- Broncospasmo
- Arresto cardiaco
- Overdose da droghe
L’adrenalina può essere somministrata per via intramuscolare o endovenosa. Nel primo caso, l’ormone entra immediatamente in circolo. L’iniezione intramuscolare rappresenta il metodo più indicato in presenza di shock anafilattici e overdose da sostanze stupefacenti. La via endovenosa invece rilascia l’adrenalina in maniera più graduale, ma può comportare complicazioni cardiache.
Leggi anche: 5 consigli per intervenire in caso di shock anafilattico
Sport e adrenalina
Tutti gli sport estremi e pericolosi determinano un consistente rilascio di quest’ormone, fino al raggiungimento di un vero e proprio picco adrenalinico. I loro praticanti sono conosciuti come “sensation seekers”, cioè cacciatori di emozioni, costantemente alla ricerca dell’ebbrezza del rischio.
L’adrenalina sintetica, invece, al pari dell’anfetamina, è in grado di accelerare il metabolismo corporeo. Per questo motivo, è considerata sostanza dopante e come tale bandita dalle gare di atletica e da qualsiasi competizione sportiva.
Angela Petrella