Adolescenza. Una fase della vita delicata e complicata la cui fine, almeno ad oggi, abbiamo sempre collocato intorno ai 18-19 anni. Una ricerca è convinta però che, almeno fino a 24 anni, i giovani siano in realtà ancora adolescenti.
Adolescenza. Una fase della vita delicata e complicata la cui fine, almeno ad oggi, abbiamo sempre collocato intorno ai 18-19 anni. Una ricerca è convinta però che, almeno fino a 24 anni, i giovani siano in realtà ancora adolescenti.
Vi sembra di vedere in giro più adolescenti del solito o persone che si comportano come tali? Ebbene potrebbe essere scientificamente confermato che la vostra sensazione è corretta. Secondo uno studio, condotto presso il Royal Children Hospital di Melbourne e pubblicato su Lancet Child & Adolescent Health, la fase della vita che apre la strada all’età adulta sembra essersi spostata un po’ più in là. I giovani quindi tardano a crescere e possono rimanere adolescenti fino a circa 24 anni.
La ricerca, guidata dalla dottoressa Susan Sawyer, ha rilevato che il cervello continua a maturare anche superati i 20 anni in maniera veloce ed efficiente mentre i denti del giudizio spuntano più tardi di prima.
Ma come mai questi cambiamenti? Secondo gli esperti che hanno condotto lo studio le motivazioni sono da ricercare nel fatto che si studia più a lungo (o ci si mette troppo tempo per finire l’università), ci si stacca dal proprio nucleo familiare e si è autonomi economicamente più tardi, si sceglie di avere un compagno e figli anni dopo, ecc. Motivazioni dunque di tipo sociale che però, nel tempo, sono riuscite anche in qualche modo a modificare i ritmi e l’evoluzione biologica del nostro corpo.
Non solo infatti si entra nell’età adulta più tardi ma si diventa adolescenti prima. Ci troviamo di fronte ad una situazione di pubertà precoce che ha accelerato l’inizio di questa fase di passaggio in quasi tutte le popolazioni, ciò significa che il cambiamento si presenta intorno ai 10 anni. Con pubertà si intende quel momento in cui l’ipotalamo inizia a rilasciare degli ormoni specifici, cosa che prima avveniva in media intorno ai 14 anni.
Nei paesi sviluppati sembra che il primo ciclo mestruale compaia attualmente tra gli 8 e i 10 anni. Ciò sarebbe da imputare alle cambiate condizioni ambientali e sociali: migliore alimentazione e possibilità economiche che alleggeriscono la vita in generale e permettono cure migliori.
Quello che sembrerebbe un processo naturale potrebbe comportare però anche dei problemi: la pubertà precoce mette infatti maggiormente a rischio depressione, disturbi del comportamento ma anche di comparsa negli anni a venire di malattie cardiovascolari e alcune tipologie di cancro.
Gli studiosi sono convinti che tutti questi cambiamenti dovrebbero essere seguiti da un adeguamento delle normative e delle politiche sociali per gli adolescenti che si trovano dunque ad essere tali dai 10 ai 24 anni circa.
Sembra dunque che l’evoluzione biologica dell’uomo in questi anni sia cambiata. Che conseguenze ci saranno? Diventeremo tutti dei nuovi Peter Pan?