Arresto cardiaco: l’ADHD può raddoppiare la probabilità di malattie cardiache

I ricercatori dell’Università in Svezia scoprono una correlazione tra ADHD e l’insorgenza di malattie cardiovascolari

L’ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) è un disturbo da deficit dell’attenzione o dell’iperattività. Classificato come disturbo del neurosviluppo, ha un’incidenza del 2,5 % nella popolazione adulta e provoca compromissioni nel funzionamento personale, sociale e lavorativo.

Gli adulti affetti da ADHD sono particolarmente a rischio nello sviluppare malattie cardiovascolari rispetto agli individui sani. Sono i ricercatori del Karolinska Institutet e dell’Università di Orebro, in Svezia a parlarne. I risultati dell’osservazione, pubblicati sulla rivista Word Psychiatry, dimostrano una correlazione tra soggetti adulti affetti da ADHD e un aumento dell’insorgenza di malattie cardiovascolari, in particolare arresto cardiaco, ictus emorragico e malattie vascolari periferiche.

Lo studio è stato condotto su oltre 5 milioni di adulti svedesi, di cui circa 37000 affetti da ADHD.

I ricercatori hanno analizzato la condizione dei pazienti affetti da ADHD per dimostrare un’eventuale correlazione con l’insorgenza di malattie cardiovascolari, ma senza considerare altri fattori di rischio già noti come il diabete di tipo 2, l’obesità, il fumo o i disturbi mentali.

Gli adulti con ADHD hanno il doppio delle probabilità di sviluppare almeno una patologia cardiovascolare.

Tenendo conto poi anche di altri fattori di rischio, l’associazione tra ADHD e insorgenza di malattie cardiovascolari risultava essere lievemente indebolita, segno è che l’ADHD può essere considerato un fattore di rischio indipendente.

Al termine delle osservazioni il 38% degli individui affetti da ADHD ha ricevuto almeno una diagnosi di malattie cardiovascolari rispetto al 24% degli individui non affetti da tale patologia.

Secondo le osservazioni dei ricercatori gli uomini risultano essere colpiti in numero lievemente  maggiore rispetto alle donne. Sembrerebbe inoltre che disturbi di alimentazione e uso di sostanze stupefacenti peggiorerebbero la situazione, mentre uso di farmaci e antidepressivi non dovrebbero influenzare i risultati dell’osservazione.

Tuttavia si tratta di uno studio di tipo osservazionale, relegato ad un campione di persone, che quindi non fornisce veri e propri dati obbiettivi.

È quindi necessario compiere nuovi studi e ricerche per dimostrare l’effettiva correlazione tra ADHD e aumentato rischio di malattie cardiovascolari.

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Fonte: World Psychiatry

 

 

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