Accarezzare il proprio amico a quattro zampe ridurrebbe i livelli di stress degli studenti universitari, secondo uno studio
Per gli studenti universitari sotto pressione avere un cagnolino in casa può essere davvero un toccasana. Accarezzare il proprio amico a quattro zampe, infatti, ridurrebbe i livelli di stress secondo uno studio.
I programmi che si focalizzano esclusivamente sulla pet-therapy dimostrano di migliorare la capacità di pensiero degli studenti e le abilità di pianificazione più di programmi tradizionali di gestione dello stress, secondo una ricerca dell’Università di Washington. Gli studenti coinvolti nello studio hanno dimostrato i miglioramenti fino a sei settimane dopo il completamento dell’esperimento durato quattro settimane.
“Si tratta di una scoperta molto interessante” sostiene la professoressa Patricia Pendry. “Le università fanno un grande lavoro spingendo gli studenti ad avere successo dal punto di vista accademico, soprattutto quelli che hanno alle spalle un passato di problemi di salute mentale. Questo studio mostra come i tradizionali approcci di gestione dello stress non sono efficaci per queste persone tanto quanto i programmi che permettono invece l’interazione con i cani.”
I ricercatori hanno misurato la funzione esecutiva di 309 studenti coinvolti nello studio, ovvero l’insieme delle abilità necessarie per pianificare, organizzare, motivare, ricordare e concentrarsi – tutte skills necessarie per avere successo all’università. Questi studenti avevano a che fare con cani ogni giorno, per un tempo compreso fra i 5 e i 35 minuti al giorno. I risultati sono stati impressionanti: gli studenti maggiormente a rischio di problemi mentali hanno riscontrato i maggiori miglioramenti nella funzione esecutiva durante l’interazione con gli animali, e questi brillanti risultati si sono mantenuti fino alle sei settimane successive all’esperimento.
Molte università, compresa quella di Washington, hanno offerto per molti anni ai loro studenti programmi e laboratori di gestione dello stress. Si tratta di riunioni molto simili a lezioni frontali, dove gli studenti ascoltano un esperto, guardano presentazioni e prendono appunti. Si tratta spesso di corsi basati sull’evidenza dell’esperienza, in cui si suggeriscono strategie per migliorare la qualità del sonno, per dormire meglio, per gestire ansia e stress. Questi laboratori funzionano con gli studenti normali, ma sembrano non avere efficacia con gli studenti in difficoltà. L’interazione con gli animali, invece, aiuta gli studenti in difficoltà a rilassarsi mentre parlano e riflettono sulle causa del loro stress: accarezzando l’animale, infatti, sono più propensi ad affrontare i problemi piuttosto che ad esserne sopraffatti.
Fonte: Sage Journals
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