Amorevolezza e un po’ di compagnia: tanto basta alle persone con demenza e ai loro familiari per avere ancora un posto nel mondo, che non sia di dimenticanze e alzate di spalle. Servirà a questo il giardino terapeutico, il primo in Italia, per i malati di Alzheimer all’interno di uno spazio pubblico
Entro il 2024 sorgerà in centro e in uno spazio pubblico un “giardino terapeutico”, per alleviare i sintomi della malattia di Alzheimer e favorire una vera e propria riconnessione con la natura. Siamo a Cesena e qui, in occasione della presentazione della Maratona Alzheimer 2023, è stato presentato il progetto unico nel suo genere in Italia.
L’idea nasce dalla Fondazione Maratona Alzheimer e da Anap Confartigianato, con la collaborazione del Comune di Cesena e a firmare il progetto è Andrea Mati, esperto in giardini terapeutici e docente al master in Orticoltura terapeutica dell’Università di Bologna.
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Alleviare i sintomi e favorire la riconnessione con la natura, tramite una riabilitazione fisica, motoria e manuale e il superamento delle crisi di ansia, nel più ampio contesto di una necessaria diffusione della consapevolezza nella comunità e di un senso di inclusione nella cittadinanza.
La nota di rilievo è proprio questa – dice il sindaco di Cesena Enzo Lattuca – il giardino terapeutico viene inserito all’interno di uno spazio pubblico non solo ad uso e servizio esclusivo delle persone con demenza, come magari già avviene all’interno di una struttura specializzata. È un tentativo di includere e di consentire anche alle persone non ricoverate di frequentare questi spazi con i loro familiari e i caregiver, senza alcun tipo di stigma e vergogna.
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Come sarà il giradino terapeutico
L’assunto di partenza è questo: tentare di riattivare, nelle persone colpite da demenza, almeno alcune delle componenti cognitive perse con il degenerare della malattia. Per questo, il giardino sarà concepito come un percorso circolare guidato lungo una serie di stimolazioni sensoriali e percettivo-emozionali con al centro un’aiuola di piante aromatiche e graminacee per la riattivazione sensoriale e un sistema di orti a cassoni.
Le piante scelte saranno soprattutto camelie, per il loro colore intenso, e alberi come olivi e ciliegi, per il loro valore culturale, di piccole dimensioni e dalla chioma molto aperta, in modo da evitare la proiezione di ombre profonde.
Una bellissima iniziativa, dunque, che potrebbe diventare esempio di riqualificazione urbana attraverso la creazione di luoghi di cura da prendere a prestito. Accompagnare i malati e sostenere le loro famiglie in un percorso assai complicato è un tassello fondamentale di vivere civile da non dimenticare.
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Fonte: Comune di Cesena
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