Salmonella, come si prende l'infezione? Presente in natura con più di 2mila varianti, chiamati “sierotipi”, la salmonella è l'agente batterico più comunemente isolato nel caso di infezioni alimentari. I ceppi più diffusi nell'uomo e nelle specie animali sono salmonella enteritidis e salmonella typhimurium. In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare che si celebra come ogni anno il 7 giugno, facciamo il punto sugli alimenti da tenere sotto controllo
Non solo uova, ma anche latte crudo o latte in polvere e, in casi particolari, anche frutta e verdura e molto altro: identificato per la prima volta nel 1886 in un caso di peste suina dal medico americano Daniel Elmer Salmon, il batterio della salmonella può entrare in contatto con il nostro organismo quando si consumano determinati cibi contaminati. E alcuni sono anche insospettabili. A quali cibi dobbiamo stare attenti?
Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, che possono portare a febbre tifoide e alle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo è l’unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche per lo più gastroenteriche.
Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato.
Come si trasmette la salmonella, i cibi da evitare
L’infezione si trasmette per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle. I principali veicoli di trasmissione della salmonella sono:
- alimenti
- acqua contaminata
- piccoli animali domestici
Gli alimenti contaminati rappresentano uno dei veicoli più importanti di diffusione dell’infezione nell’uomo. Solitamente all’apparenza il cibo contaminato non presenta alcuna alterazione delle caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore, consistenza). La contaminazione degli alimenti può avvenire al momento della loro produzione, durante la preparazione, oppure dopo la cottura a causa di una manipolazione non corretta degli alimenti.
In particolare, sono da considerarsi 5 gli alimenti più a rischio:
- uova crude (o poco cotte) e derivati a base di uova
- latte crudo e derivati del latte crudo
- latte in polvere
- gelato artigianale e commerciale
- frutta e verdura contaminate durante il taglio, soprattutto: angurie, pomodori, germogli di semi, meloni, insalata, sidro e succo d’arancia non pastorizzati
Ma fare attenzione assolutamente anche a:
- carne e derivati, soprattutto poco cotti
- salse e condimenti per insalate
- preparati per dolci
- creme
Ricordate inoltre che veicoli di infezione possono anche essere superfici e utensili e qualsiasi alimento manipolato da persone infette.
QUI trovi tutti i sintomi e cosa fare in caso di infezione.
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Fonte: Epicentro ISS
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