Il bargnolino è un liquore tradizionale del piacentino, che si prepara con i frutti del prugnolo, alcool, zucchero e vino rosso fermo
Indice
Il bargnolino, o prunella, è un liquore digestivo tipico del piacentino. Si prepara con i frutti del prugnolo selvatico, che a piacenza sono chiamati bargnoli.
Sebbene gli ingredienti base siano sempre gli stessi – prugnoli, alcool, zucchero e vino rosso – non esiste un’unica ricetta per preparare il bargnolino. Ognuno segue infatti una propria ricetta tramandata da una generazione all’altra e un procedimento differente.
In alcuni casi i frutti del prugnolo – interi o leggermente schiacciati – vengono lasciati a macerare solo in alcool, in altri si aggiunge zucchero, cannella, vaniglia, scorza di arancia o chiodi di garofano.
Quello che è certo è che le drupe del prugnolo (Prunus spinosa), piccole e di un bel blu intenso, debbano essere raccolte nel mese di ottobre dopo le prime gelate, scegliendo quelle più mature.
Dopodiché vanno lavate, asciugate e utilizzate in una delle tante ricette: ecco le due principali varianti.
Bargnolino, ricetta base
Ingredienti
- 600 g di prugnoli
- 600 ml di alcool
- 600 mL di vino Gutturnio fermo
- 400 g di zucchero
Procedimento
La ricetta base tradizionale del bargnolino prevede di sistemate i prugnoli in alcool in un barattolo capiente a chiusura ermetica. I frutti devono macerare per 40-60 giorni, agitando il barattolo almeno una volta al giorno.
Trascorso il tempo di macerazione, si prepara uno sciroppo con il vino e lo zucchero sul fuoco basso e si lascia intiepidire.
Dopo aver filtrate l’alcool schiacciando leggermente le bacche si mescolano sciroppo e alcool, si imbottiglia e si lascia riposare per almeno un mese.
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Bargnolino, variante della ricetta base
Ingredienti
- 1 kg di prugnoli
- 500 g di zucchero
- 1 litro di alcool
- 350 mL vino Gutturnio fermo
- una stecca di cannella
- 250 mL di grappa bianca
Procedimento
In questa variante della ricetta del bargnolino, le bacce lavate e asciugate si sistemano in una damigiana con zucchero e alcool e si lasciano a macerare per due mesi, agitando il contenitore una volta al giorno.
Successivamente si filtra l’alcool, lo si mette da parte, e le bacche si rimettono a macerare nel vino con la cannella per quindici giorni.
Dopo due settimane si filtra il vino, lo si unisce all’alcool, si aggiunge la grappa e si imbottiglia.
Fonti di riferimento: Acta plantarum/Piacenza antica/La Rasdora
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