Questi sono i cibi crudi più a rischio di listeriosi che forse non hai mai lavato (o cotto) nel modo corretto

Tra gli alimenti che consumiamo quotidianamente sono molti ad avere la probabilità di essere contaminati dal batterio Listeria monocytogenes e causare la listeriosi. Vediamo insieme quali sono i cibi a più alto rischio e quali le norme da seguire

A seguito dell’aumento dei casi clinici di listeriosi alimentare registrati recentemente in varie regioni italiane, resta alta l’attenzione circa la contaminazione di alimenti da parte del batterio Listeria monocytogenes.

La listeriosi, nello specifico, rientra tra le malattie trasmesse attraverso gli alimenti, cosiddette tossinfezioni alimentari, e anche se relativamente rara si può manifestare con un quadro clinico severo e tassi di mortalità elevati. Ciò in particolar modo nei soggetti fragili come neonati, anziani, donne in gravidanza e adulti immuno-compromessi.

Nel corso degli ultimi anni si sono verificate frequenti epidemie, soprattutto in seguito alla distribuzione di cibo contaminato attraverso le grandi catene di ristorazione. Adesso l’allarme è in Italia e il Ministero della Salute ha avvisato i consumatori sui casi di listeriosi e come questi siano legati al consumo di wurstel.

Tuttavia, sono diversi gli alimenti che consumiamo quotidianamente ad avere la probabilità di essere contaminati da questo pericoloso batterio e causare la listeriosi. Vediamo insieme allora quali sono i cibi a più alto rischio e quali le norme da seguire.

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Che cos’è e dove si trova il batterio Listeria

Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi, è un batterio ubiquitario che può essere presente nel suolo, nell’acqua, nella vegetazione e nelle feci di numerose specie animali e può contaminare qualunque livello della catena di produzione e consumo degli alimenti come, latte, frutta e verdura, formaggi molli, carni poco cotte e insaccati poco stagionati.

La principale via di trasmissione per l’uomo è quella alimentare, causando sintomatologie simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate talvolta da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto.

Inoltre, il batterio Listeria monocytogenes può crescere e riprodursi a temperature variabili da 0 a 45°C, tende a persistere nell’ambiente e quindi essere presente anche in alimenti trasformati, conservati e refrigerati. Ma gli alimenti a più alto rischio di infezione da listeriosi comprendono:

  • pesce
  • carne
  • frutta e verdura cruda
  • latte non pastorizzato
  • latticini come formaggi molli e burro
  • cibi trasformati e preparati (inclusi wurstel)
  • insaccati poco stagionati
  • insalate preconfezionate
  • panini
  • pesce crudo o affumicato

Come prevenire la listeriosi

La massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti è fondamentale, dunque è bene leggere attentamente le indicazioni presenti sull’etichetta.

Tuttavia, la migliore strategia di lotta alla listeriosi passa attraverso una efficiente prevenzione, che si può facilmente attuare applicando le generali norme igieniche previste per tutte le altre tossinfezioni alimentari, tra cui:

  • lavarsi spesso le mani
  • pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette)
  • conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi
  • cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate sull’etichetta
  • non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo)
  • non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata sull’etichetta
  • risciacquare accuratamente gli alimenti crudi, come frutta e verdura, sotto l’acqua corrente prima di mangiarli, tagliarli o cuocerli (anche se verranno sbucciati)
  • asciugare i prodotti con un panno pulito o un tovagliolo di carta
  • separare la carne e il pesce crudi dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo

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