Un team di ricercatori ha analizzato i rapporti sociali e ha scoperto come questi abbiano una doppia faccia. I legami interpersonali hanno sia un lato estremamente positivo, sia uno oscuro che può portare ad atteggiamenti discriminatori e ansia proprio come lo Yin e lo Yang
Fin dall’infanzia ci vengono insegnati i vantaggi di creare legami ed essere empatici come strategia per la sopravvivenza, e il benessere mentale. A volte, però, tali legami sottopongono alcuni individui a comportamenti o atteggiamenti discriminatori.
Proprio a partire da questo, un team di ricercatori dell’Università di Kyoto ha analizzato in modo completo il modo in cui i legami sociali possono avere una sorta di bipolarità.
Il lato positivo è che si rafforzano le relazioni interpersonali; mentre, il lato negativo è che i legami sociali possono causare una forma di disagio empatico e ansia da stigma.
Il lato oscuro dell’empatia e dei legami sociali appare anche nel gruppismo e nella pressione dei pari, dove gli stereotipi ostili e il vigilantismo indotti dalla paura colpiscono gli individui presi di mira che, così, si sentono ostracizzati.
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Lo studio
Tei e la sua coautrice Junya Fujino hanno raccolto prove qualitative che indicano la bilateralità dei legami sociali, e del comportamento empatico avendo a disposizione un avvenimento eccezionale come teatro dello studio: la Pandemia di Covid-19 che ha fornito dati aneddotici sostanziali su ansia, conflitti e flessibilità cognitiva, corroborati da altri studi che hanno utilizzato tecniche di imaging cerebrale e neuroeconomia.
I risultati della loro revisione hanno sorpreso e persino ispirato gli autori a riflettere sulla molteplicità del comportamento sociale umano, intrecciato con percezioni di identità e appartenenza.
Durante la prima fase della pandemia, alcune persone hanno sopravvalutato le preoccupazioni sul fatto che il loro stato positivo al COVID-19 venisse rivelato ad altri e causasse loro angoscia. Inoltre, gli stereotipi e il vigilantismo indotti dalla paura si manifestavano con ostilità.
Senza contare le dinamiche identitarie di scontro che si sono instaurate tra gruppi (esempio vaccinati e non) .
Indagando le conseguenze psicologiche e sociali della pandemia, questo studio riprende il doppio effetto paradossale dei legami sociali e del comportamento empatico. Nell’affrontare la paura e l’incertezza pervasive durante la pandemia di COVID-19, il significato dei legami sociali è stato globalmente descritto come una solida risorsa positiva per ridurre diversi tipi di preoccupazioni. Tuttavia, i legami sociali e l’empatia hanno anche indotto ansia, pregiudizio e confronto tra i gruppi legati allo stigma a causa dell’elevata identità all’interno del gruppo (senso di appartenenza), delle pressioni dei pari o del disagio empatico . Spostare la nostra attenzione per evidenziare prospettive adeguate al contesto e dialoghi reciproci sembra essenziale per ridurre questi effetti negativi.
Si legge nelle conclusioni dello studio.
L’autore conclude affermando che:
Prendendo coscienza dei risultati e delle conoscenze acquisite da questo nuovo studio, potremmo essere meglio attrezzati per risolvere i problemi derivanti da conflitti tra i gruppi. La ricerca di nuovi modi scientifici per incoraggiare la flessibilità cognitiva e l’empatia tra i gruppi, può stimolare lo sviluppo di una vera e propria azione umanitaria.
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Fonte: Nature
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