Tutti abbiamo un tormentone musicale che ci ronza nella testa, ma ora gli scienziati ne evidenziano gli effetti positivi sulla memoria
Tutti abbiamo un tormentone musicale che ci ronza nella testa e che non ci dà pace, ma ora gli scienziati ne evidenziano gli effetti positivi: aiuta a ricordare gli eventi della nostra vita.
Un recente studio condotto dall’Università della California suggerisce che i tormentoni sono molto più che un fastidio passeggero – essi svolgono invece un ruolo molto importante nella formazione dei ricordi, legandosi a particolari esperienze della nostra vita.
Gli scienziati sanno da tempo che la musica è in grado di evocare i ricordi autobiografici, e che sono proprio le esperienze legate a brani musicali quelle che le persone apprezzano di più – spiega lo psicologo Petr Janata, coautore dello studio. – Ciò che finora non era stato indagato è come questi ricordi si formino e diventino così durevoli nel tempo, tanto che ascoltare anche solo un pezzettino di una certa canzone può scatenare una rievocazione forte dell’esperienza ricordata.
(Leggi: Quando ascolti la musica ti viene la pelle d’oca? Hai un cervello speciale!)
Questa nuova ricerca offre una prima occhiata in questi complessi meccanismi mentali e, sorprendentemente, evidenzia che le canzoni che ci rimangono in mente con più efficacia – i cosiddetti ‘tormentoni’ – aiutano il processo di formazione del ricordo. Si tratta del primo studio che collega due dei più comuni fenomeni connessi all’ascolto della musica: i tormentoni e l’evocazione dei ricordi.
Per questo studio i ricercatori hanno coinvolto 31 persone in tre diversi esperimenti, svolti ognuno a settimane di distanza dall’altro. I partecipanti hanno iniziato ascoltando un brano che non conoscevano e, una settimana dopo, lo hanno ascoltato di nuovo, ma questa volta in abbinamento con scene di film che non conoscevano; solo un filmato non aveva il sottofondo musicale. Successivamente è stato chiesto ai volontari di ricordare quanti più dettagli possibili dei vari spezzoni di film che erano stati accompagnati dalla musica: più la musica veniva loro riproposta, più il ricordo diventava nitido e accurato. Quindi: più spesso una certa melodia viene riprodotta mentalmente dal cervello, più sarà accurato il ricordo legato a quella melodia e più dettagli si riusciranno a ricordare. Tuttavia – assicurano gli scienziati – anche se il ricordo non è molto nitido, comunque l’effetto del tormentone sulla memoria sarà positivo.
Fonte: National Library of Medicine
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