Immergersi in giochi tipo il Tetris può aumentare il nostro buonumore e aiutarci a gestire lo stress.
I cattivi pensieri vi attanagliano? Provate con il Tetris ad alleggerire la mente
È più o meno questo l’assunto a cui arrivano alcuni ricercatori americani, secondo cui il Tetris potrebbe aiutarci a superare in maniera del tutto naturale i periodi di ansia, portandoci in uno stato mentale beatamente assorto che gli psicologi chiamano “flusso”.
Di fatto lo stato del flusso è quello in cui si è completamente assorbiti o coinvolti in qualche tipo di attività, una sorta di auto-consapevolezza che si va a creare, con “il tempo che sta volando”, e che aiuterebbe, appunto, a scacciare via malumori e a sconfiggere le preoccupazioni.
Muovere i mattoncini di forme e colori diversi, ruotarli e muoverli in modo che creino una riga orizzontale senza interruzioni, è una grande distrazione per il cervello.
Per arrivare a questa conclusione, gli studiosi della UCR hanno utilizzato il videogioco per analizzare i cambiamenti nel cosiddetto stato mentale di flow (flusso), corrispondente a quella condizione in cui siamo talmente impegnati che il tempo passa velocemente e ci disinteressiamo di ciò che accade attorno a noi.
Proprio il Tetris è stato così utilizzato dai ricercatori in un esperimento per ricreare proprio quello stato mentale. 290 studenti universitari hanno compilato un questionario, poi sono stati invitati a giocare a Tetris per 10 minuti a vari livelli.
I risultati si allineano con una crescente ricerca che dimostra che dosi regolari di flusso possono aumentare il nostro buonumore e aiutarci a gestire lo stress. E anche se giocare a Tetris è un modo affidabile per raggiungere il flusso, anche altri videogiochi “assorbenti” funzionerebbero. Tetris (ed eventualmente altri videogame del genere, spiegano i ricercatori), se giocato al livello adeguato, ovvero un po’ al di sopra delle proprie capacità, è perfetto.
“Il flusso richiede un delicato equilibrio – spiegano – è più facilmente raggiungibile con attività che sfidano la persona in qualche modo, ma non troppo, che danno obiettivi chiari e raggiungibili e che forniscono alla persona un feedback su come sta andando avanti”.
E se preferite non attaccarvi al vostro dispositivo digitale, non preoccupatevi: “pensa all’attività che attira la tua attenzione – dice Elizabeth Dunn, psicologa dell’Università della British Columbia. Per me, è la mountain bike. Per te, potrebbe essere scacchi o balletto”.
Insomma, quello che suggerisce la nuova ricerca è che anche nei momenti difficili, dovremmo spingerci a fare qualcosa di impegnativo per tirarci fuori dalle ansie e allontanarci completamente dallo stress.
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Germana Carillo