Procrastinare e non rispettare le scadenze non sono sempre sintomi di pigrizia: potrebbero essere segnali di una patologia psicologica vera e propria: la cecità temporale
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Benché sia misurabile in maniera oggettiva e scientifica attraverso cronometri, svegli e orologi, il tempo resta un concetto piuttosto relativo e mutevole nelle nostre esistenze.
C’è chi lo consiglierà sufficiente per svolgere tutte le proprie mansioni e chi invece ritiene impossibile riuscire a fare tutto in una sola giornata perché esso sfugge al proprio controllo.
Abbiamo parlato delconcetto di cecità temporale in un altro articolo descrivendo le persone che non riescono a gestire in maniera sana il proprio tempo e si sentono sempre in ritardo su tutto.
Chi soffre di cecità temporale ha difficoltà a gestire le attività nel tempo che ha a disposizione, a pianificarle e programmarle, a porsi degli obiettivi e a rispettarli, a prepararsi in modo giusto per scadenze e appuntamenti.
La cecità temporale viene definita come un indicatore comune dell’ADHD (Disturbo da deficit dell’attenzione), ma può anche essere sconnessa da questa patologia. Ma quali sono i sintomi più comuni di questo disturbo? Vediamone alcuni.
Difficoltà a gestire il tempo
Ogni attività che svolgiamo nella nostra giornata necessita di un certo intervallo temporale: non sapere (neanche in modo approssimativo) quanto tempo ci richiederà una certa azione è un chiaro segnale di cecità temporale.
Oltre alle cose che hanno una durata fissa (otto ore in ufficio, due ore per vedere il film, un’ora di allenamento in palestra e così via) è importante imparare a “prevedere” di quanto tempo abbiamo bisogno per svolgere le nostre attività.
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Sensazione di perenne ritardo
Oltre alla sensazione che il tempo scivoli via tra le dita, le persone che soffrono di cecità temporale si sentono (e talvolta sono) perennemente in ritardo – anche se non vogliono.
L’incapacità di gestire il proprio tempo, spinge queste persone a iniziare a prepararsi troppo tardi per un appuntamento o un evento, finendo così per arrivare troppo tardi.
Leggi anche: Sai perché alcune persone sono perennemente in ritardo?
Difficoltà a passare da un’attività all’altra
Chi soffre di cecità temporale ha spesso difficoltà a interrompere un’attività e passare a un’altra senza sentirsi frustrato o perdere la concentrazione.
Dopo due ore di studio intenso, è arrivato il momento di dedicarsi all’allenamento o a un’altra attività: anche se fisicamente si sposta verso il luogo dell’altra attività da svolgere, la mente di chi soffre di cecità temporale resta ancorata all’attività precedente e non riesce a staccarsene.
Procrastinazione frequente
Anche la tendenza a rimandare le cose – non perché per pigrizia, ma piuttosto per incapacità a comprendere quanto tempo richieda effettivamente quell’attività – è un sintomo di cecità temporale.
Dietro un’apparente procrastinazione, infatti, si nascondono dubbi sulla gestione del tempo. La domanda che spesso angoscia chi soffre di cecità temporale è: “Ho abbastanza tempo per farlo in questo momento o dovrei semplicemente aspettare?”
Impulsività
Complementare alla procrastinazione, nella vita di chi soffre di cecità temporale vi è l’impulsività. A causa della propria incapacità di gestire il tempo, la persona si trova spesso ad agire d’impulso e a impegnarsi in delle attività senza prima pianificare e valutare il tempo e le risorse necessario allo scopo.
Impossibilità a rispettare le scadenze
Infine, chi soffre di cecità temporale non riesce a rispettare impegni e scadenze, sempre per lo stesso motivo: non è in grado di stabilire “a monte” di quanto tempo avrà bisogno per portare a termine il compito.
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