Prova anche tu la sfida dei 7 giorni per essere felice (supportata dalla scienza)

Bastano sette piccole abitudini per portare più felicità nella nostra vita (e la chiave di tutto è nel costruire relazioni sociali sane e durature)

Siamo a metà marzo, e probabilmente l’entusiasmo dei buoni propositi per il nuovo anno con cui era iniziato il 2023 è già un po’ scemato. A due mesi e mezzo dall’inizio dell’anno, ci sentiamo persi e spaesati: come ritrovare la giusta grinta per affrontare le nostre giornate e tutti i piani che avevamo immaginato a gennaio?

Il quotidiano americano New York Times propone ai suoi lettori una sorta di “sfida della felicità” in sette giorni, basandosi su uno studio condotto dai ricercatori dell’Harvard School per oltre ottant’anni. Vediamo di cosa si tratta e come possiamo portare un po’ di felicità nelle nostre settimane.

Lo studio

Lo studio americano è iniziato nel lontano 1938 e ha coinvolto 724 partecipanti, fra giovani studenti dell’Harvard College e adolescenti provenienti da famiglie a basso reddito che vivevano nei sobborghi di Boston.

In tutti questi anni, i ricercatori si sono preoccupati di osservare le vite dei ragazzi che si sono affacciati all’età adulta e poi alla maturità, seguendone il percorso lavorativo, le traversie sentimentali, le esperienze, ma anche lo stato di salute generale.

Ogni cinque anni, i ricercatori hanno raccolto infatti le cartelle cliniche dei partecipanti, prelevando anche campioni di DNA ed eseguendo scansioni cerebrali. Inoltre, hanno realizzato delle interviste in merito al loro stile di vita e ai livelli di benessere raggiunti nel corso del tempo.

Con il passare dei decenni, lo studio si è allargato a raccogliere informazioni su ben tre generazioni di persone, discendenti del gruppo di partecipanti originali, ed è arrivato a comprendere 1.300 persone: si tratta dello studio più longevo e ampio relativo alla felicità umana al mondo.

Da tutti i dati è emersa una scoperta molto chiara: relazioni forti con le altre persone sono ciò che rendono l’esistenza felice e degna di essere vissuta. Più che la ricchezza, la realizzazione professionale e la classe sociale, è la solidità dei nostri legami che determina maggiormente se ci sentiamo realizzati.

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La sfida della felicità

Lo studio che vi abbiamo raccontato ha rappresentato il punto di partenza per realizzare una vera e propria sfida in sette punti per allenare la nostra capacità di sviluppare relazioni sociali e, di conseguenza, essere più felici. Si tratta di sette piccole azioni che possiamo mettere in atto una per volta e che possono davvero fare la differenza nella nostra percezione di felicità.

Giorno 1: fai il punto sulle tue relazioni

Prima di iniziare con la sfida vera e propria, facciamo una rapida analisi della nostra vita sociale. Quante sono le persone sulle quali possiamo contare davvero, che possiamo ritenere amici sinceri?

Magari conosciamo molte persone con cui divertirti, ma non abbiamo nessuno con cui confidarti su cose veramente personali e private. Oppure, al contrario, abbiamo la fortuna di essere circondato dall’affetto sincero di persone che sanno tutto di noi, ma non conosciamo persone con cui divertirci e vivere esperienze.

Giorno 2: prendi in mano il telefono (per 8 minuti)

Ci lamentiamo spesso di vivere relazioni deteriorate e di non trovare mai il tempo di contattare amici o parenti che non sentiamo da anni.

In realtà, bastano pochi minuti per fare quella telefonata che rimandiamo da tempo – e attenzione, abbiamo detto “telefonata” e non “messaggio” per un motivo ben preciso: parlare dal vivo con una persona, e non scrivere semplicemente un messaggio, è un’azione davvero utile per farci stare bene e per farci sentire vicini al nostro interlocutore.

Impostiamo un timer di otto minuti e chiamiamo la mamma, l’amico che non sentiamo da tempo, il nonno anziano o il figlio lontano. Possiamo farlo mentre portiamo raggiungiamo il luogo di lavoro o prepariamo la cena.

Da quand’è che non sentivamo quella voce dall’altra parte dell’apparecchio? Otto minuti passeranno in un lampo, ma saranno un balsamo per la nostra anima.

Giorno 3: chiacchiera con uno sconosciuto

Parlare con gli altri fa bene – anche se si tratta di persone che non conosciamo. E non stiamo parlando di semplice conversazione sul meteo, ma di qualcosa che scalfisca la superficie dei convenevoli e vada un po’ più in profondità: potremmo scoprire una bellezza insospettabile dietro persone che non avremmo mai considerato.

Quindi, il terzo consiglio da mettere in pratica è quello di “attaccare bottone” con una persona che non conosciamo. Può essere il nuovo vicino di casa, una persona che abbiamo incontrato in fila al supermercato, il passeggero seduto accanto a noi sul treno.

Questo tipo di interazioni può contribuire a migliorare il nostro stato d’animo, rendendoci più felici ed energici durante il giorno e migliorando il nostro benessere generale.

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Giorno 4: ringrazia qualcuno di speciale

Pensiamo a una persona particolarmente importante nella nostra vita, a cui vogliamo molto bene. Cosa ha fatto questa persona per noi? Dove saremmo (o chi saremmo) oggi senza di lei? Può essere un genitore, il partner, il nostro migliore amico, o anche un docente con cui abbiamo stretto un legame speciale.

Immaginiamo di non poter più rivedere questa persona e prendiamoci qualche minuto per pensare ai motivi per cui dovremmo esserle grati. Prendiamo nota della nostra riflessione (con carta e penna o con una tastiera digitale – fa poca differenza) e, quando siamo soddisfatti, inviamo questo ringraziamento speciale alla nostra persona del cuore.

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Giorno 5: apprezza i colleghi

Le relazioni sul posto di lavoro sono spesso trascurate, eppure sono vitali per il nostro benessere. Trascorriamo buona parte delle giornate in compagnia dei colleghi, con i quali condividiamo anche eventi (riunioni, workshop, eventi di formazione) e momenti ricreativi (cene e feste aziendali).

Con il passare del tempo, il gruppo dei nostri collaboratori diventa una specie di famiglia: coltivare la nostra relazione con queste persone è una delle chiavi per la nostra felicità. Del resto, avere ottime relazioni con i colleghi ci rende anche più produttivi sul lavoro e ci insegna ad apprezzare ciò che facciamo.

L’esercizio di oggi è il seguente: avviciniamoci a un collega con cui non abbiamo stretto un legame solido e proviamo a stringere con lui una relazione più profonda. Potremmo scoprire interessi comuni e dare avvio a una piacevole collaborazione lavorativa (e non solo).

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Giorno 6: pianifica un evento sociale

Siamo sempre presi da mille cose da fare, e trovare il tempo da dedicare alla cura delle relazioni sociali sembra essere un’impresa impossibile. L’esercizio da fare oggi consiste proprio in questo: ritagliare un blocco temporale da dedicare a una persona o a un’attività sociale che ci faccia stare bene.

Potrebbe trattarsi di una passeggiata con un vecchio amico che non vediamo da anni, della pausa pranzo trascorsa con un collega, di un aperitivo con il nostro partner o con nostro fratello. Se siamo soliti dire a qualcuno che ci piacerebbe incontrarlo “qualche volta”, oggi è il giorno giusto per concretizzare il nostro proposito.

Giorno 7: cura le tue relazioni

Per essere benefiche e durare nel tempo, le relazioni sociali vanno coltivate e curate con costanza. In questo ultimo giorno di sfida, passiamo in rassegna le persone importanti nella nostra vita: cosa possiamo fare oggi per far sentire loro la nostra presenza e il nostro affetto?

Proprio come l’allenamento costante o la sana alimentazione portata avanti nel tempo portano a risultati concreti, anche delle relazioni “ben tenute” possono portare benefici nella nostra vita.

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Fonti: Harvard Medical School / New York Times

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