4 segnali che stai mancando di rispetto alla persona più importante della tua vita: te stesso

Sin da bambini ci viene insegnato a rispettare gli altri, ma sappiamo accordare lo stesso rispetto anche a noi stessi? Ecco alcuni segnali inequivocabili del fatto che non ci rispettiamo abbastanza

Il rispetto per gli altri ci viene insegnato sin da quando siamo piccoli e si traduce in buone pratiche di comportamento, azioni gentili, rispetto degli spazi e delle opinioni dell’altra persona.

Ciò che non ci viene insegnato, invece, è il rispetto per la persona più importante della nostra esistenza, con la quale abbiamo e avremo a che fare ogni giorno della nostra vita: noi stessi.

Come se il rispetto per se stessi e quello per gli altri non potessero convivere, ci viene insegnato da una parte a dare tutto per gli altri e dall’altra a farci piccoli piccoli, a limitare i nostri bisogni e censurare le nostre emozioni per non danneggiare chi ci circonda.

Questo, a lungo andare, è deleterio – e per due motivi principali:

  • il continuo limitarci ci porta con il tempo a farci del male, a violarci, e ciò incrina anche i rapporti positivi che abbiamo istaurato con gli altri
  • con il tempo diventiamo così “bravi” ad autocensurarci che finiamo con il non comprendere più quali sono le nostre emozioni, di cosa abbiamo realmente voglia o bisogno – in altre parole, diventiamo per noi stessi dei perfetti sconosciuti.

Ecco alcuni segnali che manifestano in modo chiaro il fatto che non abbiamo (sufficiente) rispetto per noi stessi – e alcune strategie utili per migliorare la relazione con la persona con la quale condivideremo ogni momento della nostra vita.

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Non ti stai rispettando se…

…censuri le tue emozioni

Quante volte non ci diamo il diritto di provare delle emozioni, immaginando che queste potrebbero ferire chi ci sta accanto? Quante volte censuriamo ciò che si agita nel nostro cuore per paura di non riuscire a essere abbastanza “forti” per affrontare una certa situazione?

Se vediamo un amico o un familiare in difficoltà, preda di emozioni contrastanti, saremmo subito disponibili ad ascoltarlo e aiutarlo nei limiti di ciò che possiamo fare, e di certo non lo giudicheremmo per essere troppo “debole” o impulsivo.

Perché non accordiamo questa stessa comprensione anche a noi stessi, obbligandoci invece a ingoiare tutto il nostro malessere senza darci il tempo e lo spazio di esprimere le nostre emozioni?

Siamo umani come lo sono le persone che ci circondano. Questo significa che abbiamo tutto il diritto di provare ansia, paura, disagio, imbarazzo di fronte a una situazione nuova e per noi spaventosa.

Al posto di censurare le nostre emozioni, la prossima volta proviamo ad accoglierle, a comprenderle, a lasciarci attraversare da esse – senza giudicarci né condannarci per il solo fatto di essere umani.

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…ti senti responsabile per tutto

Un altro segnale inequivocabile del fatto che non abbiamo rispetto per noi stessi è il nostro sentirci sempre in colpa per tutto – anche per cose che si trovano al di fuori delle nostre responsabilità.

Questo significa, nel concreto, mortificarci costantemente davanti agli altri, chiedere continuamente scusa (anche quando non c’è proprio bisogno) e vivere nel continuo rimorso che avremmo potuto fare di più, o meglio, in una certa situazione.

Dobbiamo capire, invece, che non tutto quello che succede è colpa nostra e che non sempre è necessario da parte nostra chiedere scusa. Ogni volta che parole di scusa di avvicinano alle nostre labbra, proviamo a chiederci:

  • per cosa mi sto scusando?
  • perché mi sento in colpa?
  • davvero ho una responsabilità in questo fatto?

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…non riesci a dire NO

Chi non nutre rispetto e stima di se stesso cerca in tutti i modi di non deludere gli altri, di non provocare loro dolore o dispiacere – anche a costo di mortificare sé e i propri bisogni, ovviamente.

Questo si traduce, spesso, nell’incapacità di dire di no e di sottrarsi a impegni e incombenze – anche quando non si avrebbe proprio tempo o disponibilità di soddisfare tali impegni.

Pensiamo che se diciamo di no, se non siamo sempre disponibili ad aiutare e ascoltare gli altri, questi poi si allontaneranno da noi. In realtà, così facendo, l’unica persona che si allontanerà sarà il nostro IO, sempre più distante e inascoltato.

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…“esplodi” ciclicamente

Censurare le proprie emozioni, non dar loro modo di manifestarsi e perdere potenza, ha un grave effetto collaterale: il nostro impegno per mantenere la calma, a un certo punto, ci porta a dare in escandescenza senza un motivo apparente.

Proprio come un cassetto o una borsa che, riempiti fino all’orlo e oltre di cianfrusaglie e cose inutili, alla fine non si chiudono più, anche noi ciclicamente arriviamo a colmare la misura della nostra pazienza e finiamo per “esplodere”.

Non c’è bisogno di un motivo grave per scatenare una nostra reazione esagerata: essa non è altro che la somma di tutte le reazioni che abbiamo censurato nel tempo e che, tutte insieme, si manifestano nel peggiore dei modi.

Quindi, faremmo meglio a lasciar andare un po’ della nostra emotività ogni giorno, se non vogliamo rischiare di “scoppiare” all’improvviso e non riuscire più ad avere controllo sulle nostre reazioni.

L’importanza di sapersi rispettare

Insomma, abbiamo capito che il rispetto per se stessi è importante quanto il rispetto per gli altri – se non anche di più.

Purtroppo però, il fatto che non ci abbiano insegnato a rispettarci come rispettiamo gli altri rappresenta un grosso ostacolo da superare nel cammino verso la nostra serenità e il nostro benessere come individui.

La prossima volta che si sentiamo sopraffatti da un problema o soffocati da emozioni negative, proviamo a considerarci come persone “altre da noi”, come se fossimo un amico o un fratello.

Come ci comporteremmo per aiutare quella persona? Saremmo indulgenti e comprensivi o rigidi e impietosi? Cosa faremmo nel concreto per alleggerire le sue difficoltà?

Facendo questo spostamento di punto di vista, riusciremo a migliorare la relazione con noi stessi e ad aumentare il rispetto che proviamo verso la nostra interiorità, sempre bistrattata in favore di quella altrui.

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