Trovarsi a tavola con persone amiche ed essere paralizzati dall'ansia: ecco cosa prova chi soffre di deipnofobia (ma ci si può liberare da questo disturbo)
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Immaginiamo di trovarci a tavola con amici e parenti, circondati da cibo delizioso e conversazioni vivaci: un clima piacevole e informale che dovrebbe rilassarci e allentare stress e tensioni.
Eppure, invece di essere un momento rilassante, questa è un’esperienza terrificante. Se questo scenario ci provoca ansia e paura, potremmo soffrire di deipnofobia, la fobia del mangiare in compagnia.
Vediamo meglio di cosa si tratta e come contrastare questo disturbo che può essere addirittura invalidante.
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Che cos’è la deipnofobia
Il termine deipnofobia deriva dal greco antico deipnon (cena) e phobos (paura). Nonostante la sua etimologia antica, questo disturbo è stato riconosciuto solo in tempi relativamente recenti.
Tra le prime menzioni si trova quella del medico americano Isaac Marks nel 1969, che inserì la deipnofobia nel più ampio quadro delle forme di ansia sociale.
Le cause della deipnofobia non sono completamente chiare, ma si pensa che siano dovute a una combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici.
Senza dubbio, alcune esperienze negative legate al cibo o ai pasti in compagnia durante l’infanzia e l’adolescenza possono giocare un ruolo importante nella manifestazione di questa paura.
Talvolta, soffrire di disturbi alimentari (come anoressia, bulimia, binge eating) incide sul manifestarsi della deipnofobia: il soggetto potrebbe sentirsi giudicato per quello che mangia (o non mangia), per il suo aspetto fisico, e privarsi così della compagnia di altre persone durante i pasti.
Esistono diverse sfumature della deipnofobia. C’è chi ha sempre paura di mangiare con gli altri e chi avverte disagio solo in determinate situazioni, come in un ristorante elegante o a un evento formale; talvolta, la paura si limita a certi tipi di cibo o al dover parlare mentre si mangia.
Sintomi del disturbo
I sintomi della deipnofobia sono numerosi e non si limitano al semplice imbarazzo o alla timidezza. Tra i sintomi più frequenti (e invalidanti) della fobia troviamo:
- ansia e paura estrema anche al solo pensiero di mangiare in compagnia
- sudore, tremori, nausea e battito cardiaco accelerato
- paura di essere giudicati o di fare brutte figure
- rifiuto di eventi sociali che prevedono pasti condivisi
- isolamento sociale e difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Come curare la deipnofobia
Sia che si tratti di un disturbo lieve o di una paura invalidante, è possibile contrastare e superare la deipnofobia possibile superare la paura e tornare a godersi i pasti in compagnia di familiari e amici. Ecco alcuni consigli:
- fai autoanalisi – il primo passo per guarire è riconoscere di avere un problema per poter chiedere aiuto: se ci accorgiamo di provare imbarazzo quando siamo a tavola con altre persone, chiediamoci quali sono i motivi e se ci sono delle condizioni che più di altre alimentano il nostro disagio
- rivolgiti a un professionista – il supporto di un esperto, sia egli uno psicologo o un terapista, può aiutarci a capire le cause della fobia e a trovare le soluzioni più adatte a noi per guarire; a questo proposito, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) può rivelarsi molto efficace per identificare e modificare i pensieri negativi e i comportamenti ansiosi legati al cibo e alla socialità
- rientra gradualmente – durante il percorso di terapia psicologica, reindroduciamo la vita sociale “a piccole dosi”: possiamo iniziare da contesti meno ansiogeni (con poche persone di cui ci fidiamo molto) e aumentare gradualmente la difficoltà.
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